Aggiornato il Dicembre 23, 2010 da Il Guru dei Film
Animali assassini all'attacco nell'eco-vengeance diretto da Franco Prosperi.
Nord Europa, nel parco zoologico di un grosso centro urbano gli animali denunciano preoccupanti comportamenti violenti. Nell'acquedotto della città è entrata in circolo una potente droga finita negli abbeveratoi degli animali, alcune belve feroci e altri animali di grossa taglia impazziscono sino a distruggere le recinzioni per una fuga selvaggia nelle strade che getta nel terrore la popolazione. Il veterinario dello zoo, insieme a un commissario della polizia, tenta di capire lo strano fenomeno che comincia a provocare le prime vittime.
L'ultimo film di Franco Prosperi rientra nel genere eco-vengeance ma è legato, in qualche modo, alle opere che lo hanno reso celebre dirette insieme a Jacopetti, i mondo-movies degli anni 60 ("Mondo Cane", "Africa Addio"), girate in gran parte nel continente africano dove, in una zona non meglio precisata, avviene il curioso incidente da cui "Wild Beasts" prende spunto: il rovesciamento di una cisterna carica di acido nelle acque di un fiume, con la conseguente improvvisa aggressività della fauna locale venuta a contatto con il liquido. Il prologo della pellicola inoltre ha nei primi minuti il tipico stile documentaristico dei mondo-movies e suggerisce, con le riprese di acque limacciose, la presenza poco rassicurante di agenti inquinanti non meglio identificati, anche se il particolare di un cumulo di siringhe usate abbandonato nella metropolitana è indicativo. La sostanza misteriosa che provoca la ribellione degli animali infatti è una nuova droga, chiamata dai protagonisti con vari nomi, finita nella rete idrica di Francoforte, la città riconoscibile anche da inquadrature aeree.
La sfida di girare una pellicola con animali resta, in materia di cinema, tra quelle più complicate e sconsigliate, all'inizio compare una scritta che assicura dell'assenza di danni e violenze arrecati agli animali che sono tutti esemplari veri e impegnati in sequenze davvero curiose e molto elaborate. Non siamo dalle parti del controverso "Cannibal Holocaust", film che deve buona parte della sua fortuna al sacrificio di numerosi animali ammazzati davanti alla telecamera, ma qualche scena discutibile fa la sua comparsa, come quella dell'aggressione di una tigre nei confronti di uno zebu. Senza contare che durante le riprese nella metropolitana di Roma una tigre è sfuggita al controllo, spaventata e a rischio di essere abbattuta, nel panico generale della troupe. A ben vedere gli animali sembrano davvero spaventati e nervosi, spesso costretti in anguste gabbie e in sordidi mattatoi, nel prologo una testa di cavallo (?) mozzata viene macellata per essere servita alle tigri dello zoo, momento piuttosto cinico e per stomaci forti.