X-Men: Apocalisse

Aggiornato il Maggio 18, 2016 da Il Guru dei Film

Bryan Singer alla sua quarta esperienza di regia nel mondo dei Mutanti, porta sul grande schermo X-Men: Apocalisse

L’umanità è in pericolo anche in X-Men: Apocalisse, un tema piuttosto caro ai film di supereroi. Stavolta la minaccia è rappresentata dal primo Mutante, il più potente che sia mai esistito: Apocalisse. Adorato e idolatrato come un dio fin dagli albori della civiltà, è riuscito convogliare su di se’ i poteri di molti altri mutanti, diventando immortale e invincibile. Al suo risveglio dopo migliaia di anni, restando deluso dalle condizioni del mondo, si dedica a reclutare una squadra di mutanti, tra i quali anche uno sfiduciato Magneto, per purificare l’umanità e creare un nuovo ordine mondiale sul quale poter regnare.

Dunque questa è per grandi linee la vicenda raccontata da Bryan Singer in X-Men: Apocalisse. In realtà la storia è a dir poco parecchio più intricata: i fatti si sviluppano dieci anni dopo gli eventi di Giorni di un Futuro Passato, negli anni ’80 quindi, ma ci sono diversi salti temporali, necessari per chiarire tutti i nodi della trama.
Si parte infatti con un prologo ambientato in un magico antico Egitto, nel 3600 a.C., dove vengono rivelate le origini di Apocalisse: durante un rito di trasferimento della sua anima nel corpo di un mutante, viene tradito e imprigionato, fino a che nel 1983 verrà risvegliato da un gruppo di fanatici.

… e qui cominciano i guai 😉

X-Men: Apocalisse è un film corale: ci sono i veterani della saga (Xavier, Magneto, Mistica e Bestia) il cui contributo potrebbe essere definito minore rispetto agli episodi precedenti, a vantaggio di una maggiore evidenza data alle nuove generazioni di X-Men. Da segnalare i giovani Jean/Fenice e Scott/Ciclope (Sophie Turner e Tye Sheridan) ma soprattutto il superbo Quicksilver di Evan Peters, protagonista di una nuova memorabile sequenza girata al rallentatore sulle note di Sweat Dreams degli Eurythmics, un classico della musica anni ’80.

Un altro cameo magistrale è quello di Wolverine che in un’apparizione di pochi minuti manifesta a pieno la sua animalesca presenza scenica.
E a costo di suonare banali, non si può certo tralasciare di elogiare il talento di Michael Fassbender che con il suo tormentato Magneto porta la recitazione a livelli altissimi ogni volta che compare sullo schermo.
Mentre forse il grande villain di turno, il temibile Apocalisse, avrebbe meritato di essere approfondito maggiormente.

Complessivamente X-Men: Apocalisse nelle oltre due ore e mezza di durata, non riesce a distinguersi per originalità, ne’ per un uso particolarmente innovativo degli effetti speciali. D’altra parte è difficile essere originali quando si deve tessere una trama così complessa e con così tanti personaggi, senza perdere di vista tutte le obbligate connessioni con i film precedenti.

Fanno parte del cast “all star” Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Evan Peters, Olivia Munn, James Mcavoy, Rose Byrne, Oscar Isaac, Sophie Turner, Nicholas Hoult.

Evan Peters è lo strepitoso Quicksilver in X-Men: Apocalisse

X-Men: Apocalisse

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