Aggiornato il Luglio 28, 2014 da Il Guru dei Film
Ninja e mostri in una (mini) saga anime fine anni 80.
XVI sec. Giappone, mentre il paese è sconvolto dalle guerre civili il clan Takeda vede soccombere il proprio leader. La morte del dignitario deve rimanere segreta, anche per questo il disertore Marou deve essere ritrovato e ucciso, il compito è affidato al ninja Hikage in passato suo fraterno amico. Hikage segue le tracce del fuggitivo in una zona misteriosa, scopre ben presto che l’amico di un tempo nasconde un terribile segreto …
Uno dei più cupi e disperati anime giapponesi è questo Yoma – La stirpe delle tenebre che in origine è composto da due capitoli distinti, nella versione italiana (dvd Yamato video) riuniti a formare un vero lungometraggio. Yoma visita due filoni che di solito rimangono separati nell’animazione giapponese (e non solo), ossia il genere ninja e l’horror, chi è appassionato di entrambe le categorie quindi cominci a fregarsi le mani, visto che l’azione furtiva dei guerrieri ombra e le sensazioni horror abbondano in lungo e in largo dentro una storia davvero tetra e violenta. L’animazione anni 80 giapponese è un periodo d’oro e “Yoma” non è che un’altra perla da non lasciarsi sfuggire, i disegni sono ottimi così come il character design dei personaggi, la brevità della vicenda (77 minuti) lascia forse l’amaro in bocca, un terzo capitolo (centrale) avrebbe conferito maggiore solidità, ma l’appagamento e gli elementi per considerare l’opera riuscita ci sono tutti.
Il tema di fondo di Yoma è la forza del male e la conseguente corruzione degli uomini in veri e propri mostri, i due protagonisti principali sono due ragazzi travolti dall’orrore della guerra (il prologo con la scena intensa dei pugni immersi nella terra), Hikage e Marou, in quello che può apparire come un riferimento non troppo velato, visto la tematica demoniaca, ai personaggi Akira e Ryu di “Devilman”, il capolavoro di Go Nagai. La vicenda vede come protagonista centrale Hikage e il suo peregrinare solitario in cerca dell’amico, il ragazzo rivive dei flash-back del passato e in particolare il ricorrente ricordo felice di una corsa al fianco di Marou, l’amicizia è però stata spezzata da una rivelazione sconcertante: Marou, in realtà, è il Principe Demone della Terra, un’entità demoniaca pronta a conquistare il potere.
Gli avversari di Hikage si moltiplicano, oltre a ninja rivali deve affrontare una serie di impersonificazioni maligne sempre più terrificanti, i mostri di Yoma – La stirpe del male hanno forme animali disgustose e smisurate, in particolare i mostri-aracnidi sono tuttora disturbanti nella loro cieca ferocia (grande la prima apparizione, very scary). I dettagli splatter non si risparmiano e non vanno per il sottile con smembramenti e pioggia di sangue, l’atmosfera resta sempre plumbea e scoprire il segreto nascosto degli abitanti del villaggio in cui si reca Hikage, è un ulteriore passo verso la tenebra e la disperazione. Il personaggio della giovane Aya che si affeziona ad Hakagi racchiude bene l’anima di Yuma – La stirpe delle tenebre, un’innocente travolta dal dolore e dal male, il suo canto triste e dolce allo stesso tempo è qualcosa di lancinante e forma il main-theme dell’opera.
Un altro personaggio femminile irrompe nella vicenda, una omonima con il nome di Aya, una ragazza questa volta più combattiva sempre al fianco dell’eroe Hikage impegnato a raggiungere il confronto finale con il nemico/amico Marou. Hikage può fare affidamento solo sulla sua tecnica di guerriero ninja, cura sempre l’affilatura delle sue lame, l’arma prediletta è un maglio munito di micidiali artigli che spesso affonda nelle carni degli avversari. Incantesimi, guerrieri ninja, donne fantasma per un film d’animazione diretto da Takashi Anno che nonostante la durezza e il tragico destino riservato ai protagonisti ha dei momenti toccanti e retroscena intensi come si può scorgere anche nella scena finale.
Tit.originale: Yoma
Paese: Giappone
Rating: 8/10