Youth – La Giovinezza

Aggiornato il Maggio 21, 2015 da Il Guru dei Film

In concorso a Cannes, Youth, il nuovo film di Paolo Sorrentino, è una riflessione sul tempo che passa fatta con il registro di una dark comedy e due grandi protagonist come Michael Caine e Harvey Keitel, affiancati da Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda.

Una parabola sul tempo che passa, “l’unico soggetto possibile , l’unica cosa che ci interessa”, come ha detto Paolo Sorrentino oggi al festival di Cannes parlando di Youth – La giovinezza, il suo ultimo film.

In una lussuosa Spa sulle Alpi svizzere (lo stesso albergo in cui Thomas Mann scrisse La montagna incantata, ma Sorrentino assicura che si tratta di una coincidenza) si ritrovano due vecchi amici, il direttore d’orchestra in pensione Fred Bellinger (Michael Caine) e il regista di Hollywood Mike Boyle (Harvey Keitel).

Bellinger è stato amico di Stravinsky è ancora amatissimo e richiesto ma è come se avesse deciso di uscire dal coro, di ritirarsi a vita privata per fuggire dal tempo che passa.

Boyle è invece ancora vitale, vuole girare un altro film, destinato a diventare il suo testamento spirituale e interpretato dalla sua attrice preferita, Brenda Morel (Jane Fonda). 

Tra gli altri ospiti dell’albergo ci sono la figlia del musicista, Rachel Weisz, in crisi a causa di un divorzio, un attore (Paul Dano) intrappolato in una carriera fatta solo di ruoli da super eroe, una Miss Universo (Madalina Diana Ghenea) tanto bella quanto intellettualmente dotata, un gruppo di sceneggiatori e un ex dio del calcio, ormai grassissimo e obbligato a usare il bastone che è un chiaro omaggio a Diego Armando Maradona, idolo di Sorrentino che gli concede anche un palleggio con una pallina da tennis.

Youth foto dal trailer

Youth è dedicato a Francesco Rosi

Sorrentino ha raccontato che Youth, dedicato a Francesco Rosi, gli è servito per esorcizzare la paura del tempo che passa e in questo senso la giovinezza è intesa più come condizione esistenziale ed emotiva che anagrafica. Scegliendo i toni di una dark comedy e contando su una coppia di straordinari protagonisti, Sorrentino sembra voler ribadire la sua idea del cinema come ricerca dell’insolito nella realtà apparentemente più normale, come malinconica ricerca di una bellezza che alla fine non è possibile catturare.

Paolo Biamonte

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