Aggiornato il Marzo 11, 2010 da Il Guru dei Film
Produzione travagliata attribuita a Lucio Fulci che condivide la regia con Bruno Mattei e Claudio Fragasso.
Filippine, un commando penetra in una base scientifica-militare per mettere le mani sul misterioso "death one", una nuova arma batteriologica, dopo un concitato scontro armato uno degli intrusi riesce a dileguarsi con una valigia contenente le preziose bustine del letale composto. Un elicottero si alza in volo all’inseguimento del fuggiasco che viene centrato da alcuni colpi di proiettili, l’uomo entra a contatto con la sostanza fuoriuscita dalla valigetta: inizia cosi un incontrollato contagio che trasforma le persone in zombi. Le autorità militari per contenere la catastrofe iniziano un massacro indiscriminato nei territori circostanti, in poco tempo infestati da zombi, in cui pochi sopravvissuti tentano di trovare una via di fuga.
Sul finire degli anni 80 il cinema di genere italiano è già in piena agonia, anche un grande come Lucio Fulci é costretto a ripiegare su film dai budget sempre più modesti, il progetto ambizioso cullato per anni intitolato "Zombi 3D" viene ridimensionato in "Zombi 3" e girato nelle Filippine, paese scelto per aggirare le evidenti difficoltà economiche. La crisi dell’horror nostrano si acutizza anche per la discutibile critica dell’epoca, e non solo, che utilizza compiaciuta termini infelici come "trash" per bollare le produzioni povere e non più al passo con gli standard elevati, imposti dai modelli americani. "Zombi 3" entra nel calderone delle pellicole da evitare assolutamente, salvo poi prendersi una piccola e tardiva rivincita negli omaggi-citazioni ricevuti da alcuni dei più importanti zombie-movies recenti.
La sceneggiatura di Claudio Fragasso si basa sul soggetto da lui stesso ideato, un delirio pieno di incongruenze che si attiene al modello riconoscibile de "Il Ritorno dei Morti Viventi" (1985), con una sostanza militare batteriologica fuori controllo, in più di un’occasione i personaggi compiono azioni assurde e come se non bastasse gli scenari assumono connotazioni post-apocalittiche ingiustificate come il resort, in cui giungono alcuni superstiti, abbandonato e sommerso da piante rampicanti, uno stato di degrado possibile solo dopo un ragionevole arco di tempo trascorso quantificabile in mesi o addirittura anni. Questo non pregiudica, siamo pur sempre in un film di zombi dove tutto è permesso o quasi, l’aspetto di puro intrattenimento capace di favorire sequenze ormai "storiche" per il genere, in particolare si ricorda un attacco di uccelli-zombi ai danni di un camper-pulmino, sequenza ripresa in "Resident Evil Extinction" (2007) con l’aiuto massiccio della computer grafica, qui al contrario, vi sono dei poveri e veri volatili un pò malconci. Micidiale la comicità involontaria di una battuta: "presto, la mia amica é stata colpita da un uccello!".