Aggiornato il Marzo 19, 2008 da Il Guru dei Film
Tit. originale: 10,000 B.C.
Paese: U.S.a./Nuova Zelanda
Il nuovo film del regista di "Indipendence Day" è un’incursione nella preistoria popolata da animali feroci e civiltà perdute.
Sulle montagne inospitali di una regione remota vive una tribù indigena che pratica la difficile caccia ai mammuth. Uno dei giovani della comunità, D’Leh, riesce a dimostrare il suo valore di cacciatore e ottenere l’amore della bella e contesa Evolet. Ma oscuri presagi sono all’orizzonte: difatti dei misteriosi guerrieri assaltano il villaggio e con la forza prelevano Evolet insieme ad altri sventurati. D’Leh, deciso a ritrovare la sua amata, parte con un manipolo di compagni all’inseguimento dei rapitori, sino a spingersi in luoghi sconosciuti e terribilmente pericolosi.
Per il regista [[Ronald Emmerich]] le dimensioni contano e su questo semplice concetto ha costruito una carriera, i suoi film infatti sono ricordati per i grandi dispiegamenti produttivi e soggetti ambiziosi che, solitamente, coinvolgono la sorte dell’intero emisfero terrestre ("[[Indipendence Day]]", "[[The Day After Tomorrow]]"), mostri giganteschi ("[[Godzilla]]") o guerre civili ("[[The Patriot]]"). Non è da meno "[[10.000 a.C.]]", che nelle intenzioni dello stesso Emmerich dovrebbe condensare in meno di due ore migliaia di anni di storia, senza la presunzione di apparire attendibile visto le numerose concessioni al fantasy puro.
Girato negli splendidi set naturali della Namibia, Sud Africa e Nuova Zelanda, questo kolossal preistorico non sfugge comunque a un impiego massiccio di CGI, che compare in numerose sequenze per dare vita a tutte le creature animali e ad interi fondali di scena, in particolare verso il finale.
Non si può fare a meno però di notare come questi accorgimenti digitali il più delle volte appaiano poco realistici, come nel caso della riproduzione dell’enorme tigre con i denti a sciabola o dei giganti e indiavolati pennuti che danno la caccia agli uomini.
Il film denota una disarmante insulsaggine per l’abuso di luoghi comuni, talmente copiosi e prevedibili da fare cadere le braccia, a partire dalla solita voce fuori campo narrante, gli ovvi protagonisti buoni e belli e i cattivi meschini e dall’aspetto orrendo, ecc. Questo limite insormontabile è in parte attenuato dai continui cambi di ambientazione, probabilmente la caratteristica migliore di "10.000 a.C.", che si svolge nel bellissimo paesaggio montuoso del prologo, per poi giungere in foreste lussureggianti, deserti assolati, sino a una magnifica città che richiama le vestigia dell’antico Egitto: quest’ultimo è un tema caro e ricorrente per Emmerich, basti ricordare il film "[[Stargate]]" e il suo mondo speculare a quello dei leggendari faraoni.
I pochi spunti interessanti della vicenda, il peso della figura paterna del protagonista e il personaggio denominato l’Onnipotente, non vengono adeguatamente sviluppati e, anzi, il finale invece di sciogliere certe questioni affascinanti riserba uno dei momenti più imbarazzanti visti ultimamente su grande schermo, davvero inaccettabile anche per un film come "10.000 a.C." che è rivolto a un pubblico più ampio possibile e dove la violenza, nonostante le situazioni estreme, è vistosamente edulcorata.
Cast di (quasi) emeriti sconosciuti composto da giovani e carini di belle speranze, [[Steven Strait]] (D’Leh) e [[Camilla Belle]] (Evolet), e forse l’unico volto conosciuto è quello di [[Cliff Curtis]] ("[[Sunshine]]", "[[The fountain]]", "[[Die Hard vivere o morire]]") che interpreta il valoroso TicTic.
"10.000 a. C" è in definitiva una grande e grossa occasione sprecata, peccato.
Rating: 5/10