Aggiornato il Dicembre 21, 2017 da Il Guru dei Film
Wonder è tratto dall’omonimo bestseller di R.J. Palacio
E’ la struggente storia dell’integrazione a scuola di un bambino di 10 anni nato con una deformità cranica. Nel cast Julia Roberts, Owen Wilson e il giovane prodigio Jacob Tremblay, protagonista dell’ottimo Room ….
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Dopo aver affrontato le problematichie tipiche dell’adolescenza in Noi Siamo Infinito, il regista Stephen Chobsky adatta per il grande schermo un altro romanzo e si concentra su una fascia di età inferiore, presentandoci il caso commovente di August Pullman, detto Auggie.
Nato con delle malformazioni del cranio genetiche, a causa delle quali non ha ancora frequentato la scuola pubblica, Auggie si trova a affrontare la prova più difficile della sua vita, quando arriva il momento di fare il suo ingresso nella scuola del suo quartiere, per iniziare le medie. Mentre la sua famiglia e i suoi nuovi compagni di classe, così come tutti gli altri intorno a lui, si sforzano per trovare dentro di se’ la giusta compassione per riuscire a accettarlo, la straordinaria forza di Auggie riuscirà a tenerli tutti uniti e a dimostrare che il vero successo va oltre l’omologazione.
Tutto quello che Auggie vorebbe infatti, è essere un bambino come gli altri, ma finirà per scoprire che, come gli ripete sempre sua sorella Via, “non puoi essere normale se sei nato per distinguerti”.
Ecco in sintesi il tema principale di Wonder, una storia che vi farà consumare non pochi fazzoletti, nell’inutile tentativo di arginare le lacrime che verserete.
La grande forza sia del romanzo che del film risiede nel fatto che anzichè esplorare il lato morboso della malattia, ruotano entrambi intorno a un concetto essenzialmente molto semplice: l’importanza di essere gentili e di andare oltre la superficie.
Il libro di R.J. Palacio, grazie al passaparola, ha venduto oltre 5 milioni di copie, ma il suo impatto è stato ancora più profondo: ha ispirato la nascita di un movimento della società civile “Choose Kind” e incoraggiato i lettori a condividere le proprie storie. A quel punto ci è voluto un attimo perchè avvenisse il balzo verso Hollywood.
Nell’adattamento cinematografico di Wonder, Stephen Chobsky che è anche autore della sceneggiatura, ha seguito la stessa struttura narrativa dell’autrice, dividendo la vicenda del piccolo e coraggioso Auggie in capitoli, rappresentati dai personaggi che hanno un ruolo chiave nel suo percorso di crescita. Attraverso di loro, lo spettatore riesce a ricostruire il complesso puzzle della vita non solo di Auggie, ma anche del nucleo che gli ruota intorno. Una menzione speciale va a Via, sua sorella, destinata a vivere perennemente all’ombra del fratellino, solo perchè lei invece ha avuto la “fortuna di nascere normale”.
Anche se Wonder descrive un quadro un po’ troppo patinato, forse eccessivamente distante dalla cruda realtà quotidiana delle famiglie che si trovano affrontare tragedie di questo tipo, riesce comunque a colpire nel segno. Sarà forse per la bravura e lo splendore del cast, Julia Roberts in primis, Owen Wilson, impeccabile nel ruolo del papà e soprattutto la star in erba Jacob Tremblay sulle cui spalle si regge praticamente tutta la pellicola.
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Un film per tutta la famiglia da guardare tutti insieme, in queste giornate di festa, per raccogliere un messaggio potente, da diffondere ad ogni costo, magari utilizzando le semplici parole del Signor Tushman, il preside della scuola “Se ogni singola persona presente in questa sala, assumesse come regola quella di cercare, ovunque si trovi e ogni volta ne abbia la possibilità, di comportarsi in modo un po’ più gentile del necessario, allora il mondo sarebbe davvero un posto migliore”.