Aggiornato il Marzo 29, 2012 da Il Guru dei Film
Il teschio di Ghost Rider torna a infiammarsi in un nuovo capitolo.
Johnny Blaze viene contattato dal misterioso Moreau per una delicata missione: proteggere, tramite i poteri di Ghost Rider, un bambino che sta per cadere nelle mani del Diavolo in persona. Dietro la promessa di Moreau, liberarlo dallo spirito della vendetta, Johnny accetta la sfida e scatena per un'ultima volta la maledizione che si agita nel suo corpo: Ghost Rider, il demonio dal teschio infuocato.
Con qualcuno bisogna pur prendersela, era già capitato con il primo "Ghost Rider", ora tocca a questo sequel a essere subissato di critiche e incomprensioni. Si tende a fare paragoni con film dello stesso genere comic-book e altri super eroi, senza ricordare che Ghost Rider è un personaggio semplice e divertente a cui non servono dialoghi memorabili o storie complicate. Il pubblico (e critica) reagisce quindi male quando di fronte si trova un film come "Spirito di Vendetta", un'opera di serie B totale, a partire dalla trama che ricalca decine di film a sfondo demoniaco, la sorpresa (per molti) aumenta quando si scopre che l'autore del soggetto e screenplay è David Goyer: si, quello de "Il Cavaliere Oscuro" e di capolavori come "Blade II". David Goyer però ha letto i fumetti di Ghost Rider, storie veloci e mai troppo profonde, che vertono il loro fascino sul magnetismo del personaggio e la dinamica dell'azione: in questo film compaiono entrambi. Non è certo un film eccezionale ma nemmeno lo scempio descritto da più parti. Forse il problema è a monte: Ghost Rider, un eroe scomodo, (ingiustamente) di seconda fascia, non vuole assomigliare a nessun altro. Prendere o lasciare.
Ritorna Nicolas Cage nel ruolo di Johnny Blaze, il motociclista colpito dalla dannazione di Ghost Rider dopo un patto scellerato con il Diavolo, l'attore impone al personaggio un'impostazione "drogata" e allucinatoria, il demone che alberga nel suo corpo è una potenza incontrollabile che porta a dolorose e incendiarie trasformazioni. Rispetto al capitolo precedente il Ghost Rider appare più minaccioso e violento, ogni entrata in scena dell'eroe è ben preparata e carica di attesa. Si è lavorato molto sugli effetti ottico-digitali, Cage ha recitato con un pesante make up che è servito come modello di riferimento, la resa è fiammeggiante in tutti i sensi e i progressi evidenti. Gli effetti speciali si allargano alla fedele moto del rider, una rombante Yamaha nera e incandescente che si muove da sola a secondo dei voleri del suo padrone infernale, insieme compongono un attacco di fuoco e metallo che atterrisce gli avversari increduli: la prima bella apparizione notturna in un parcheggio isolato.
Alla regia sono stati chiamati due funamboli della ripresa, il duo Neveldine & Taylor, di recente si erano fatti prendere la mano con il confusionario "Gamer", qui hanno messo a punto il virtuosismo delle inquadrature ricavate anche con spericolati camera-stunts su pattini o appesi a cavi, il montaggio, per fortuna, è meno caotico delle pellicole precedenti tra le quali si segnalano i due episodi cult di "Crank". La messa in scena è spettacolare e si concentra su alcuni dei migliori inseguimenti in macchina degli ultimi tempi, il finale è uno di questi momenti, mentre non si disdegnano alcune parentesi sperimentali in omaggio alle tavole dei fumetti: alcune sequenze hanno sfondi vuoti e monocolori (bianchi e neri), mentre in primo piano si stagliano i protagonisti (l'attacco di Blackout a danno di una congrega religiosa). Lo stile "da fumetto" si rafforza con alcuni brevi inserti disegnati che si possono intravedere nel prologo e nella parte centrale, Goyer inoltre sembra omaggiare "La Strada per la Dannazione", una delle migliori storie a fumetti recenti dell'eroe ideata da Gath Ennis, in particolare si nota la sequenza spettacolare dell'enorme escavatore (infuocato) scagliato da Ghost Rider contro un gruppo di criminali.
Anche il personaggio di Idris Elba ("Prometheus"), il monaco d'azione Moreau, sembra provenire in qualche modo dall'opera di Ennis, qui però il personaggio collabora con Johnny Blaze per tentare di fermare il piano "satanico" di Roarke, interpretato da Ciaran Hinds ("John Carter"), uno dei migliori caratteristi in circolazione a cui basta piegare le labbra per avere una presenza inquietante. Il braccio destro di Roarke è il Blackout di Johnny Whitworth ("Gamer"), un uomo resuscitato con il potere di assorbire/pietrificare gli oggetti che tocca con la mano. Piace vedere coinvolta in una produzione simile la bella Violante Placido ("The American") nel ruolo di Nadia, la mamma del piccolo Danny, una ragazza in fuga dalla forze del demonio, l'attrice italiana ha un peso importante nella storia al contrario del Methodius di Cristopher Lambert che si vede giusto cinque minuti. "Ghost Rider Spirito di Vendetta" è ambientato in gran parte Romania, nel corso di un inseguimento la vicenda si ritrova, di colpo, nelle rovine caratteristiche della Cappadocia (Turchia) dove vengono officiati strani riti demoniaci, scene deliranti con gente incappucciata che deve avere fatto uscire dalla sala molti spettatori(!). Costato 57 milioni di $ ne ha incassati (sinora) oltre 120. Un film massacrato ingiustamente, forse un giorno si riprenderà la sua vendetta.
Titolo Originale: "Ghost Rider Spirit of Vengeance"
Paese: U.S.A.
Rating: 7/10