Alien – La Clonazione (1997)

Aggiornato il Giugno 16, 2011 da Il Guru dei Film

Film: Alien - La Clonazione

Il quarto capitolo della saga "Alien". Ellen Ripley è morta suicida da 200 anni dopo essere stata infettata da un alieno. Sul cargo laboratorio Auriga sono in corso segreti esperimenti di clonazione, il tentativo di riportare in vita Ripley riesce con il clone n. 8.

Dal grembo della donna viene estratto l'embrione di un alieno con la speranza di ottenere una regina, un essere in grado di fecondare una nuova progenie da studiare e sfruttare per fini economici. La nuova Ripley si sente spaesata e con ricordi vaghi, il suo corpo non è più lo stesso, è più forte e con istinti violenti, percepisce l'energia degli alieni stivati nella nave e ha il loro stesso sangue acido. Ora Ripley è tenuta sotto chiave.

Il quarto capitolo della saga fanta-horror più celebre del cinema affidato al francese Jean-Pierre Jeunet ("Il Favoloso Mondo di Amelie"), regista dai toni grotteschi e divertenti, appare come una scommessa (in parte) persa, da allora il franchise è fermo; la voglia di fare prendere nuove e drastiche direzioni non ha pagato in termini commerciali, anche se gli "Aliens" si sono rivisti nei film crossover "Alien vs Predator 1 & 2". "Alien – La Clonazione" resta un'opera interessante per spunti visivo-scenografici ma divide i pareri, stessa sorte era occorsa al precedente "Alien 3" di Fincher, l'eredità ingombrante dei primi due capitoli capolavoro di Scott e Cameron si fa sentire ancora in maniera pressante, anche se bisogna dire che tuttora risulta difficile trovare un fanta-horror negli ultimi 20 anni degno di un "Aliens Scontro Finale" (1986).

Il film di Jeunet ritorna alle ambientazioni del primo "Alien", siamo ancora su un cargo spaziale, la sceneggiatura è di Josh Whedon che ai tempi cominciava a farsi notare con il successo del serial tv "Buffy l'ammazzavampiri", una formula collaudata presentata con il taglio insolito del regista riconoscibile nella caratterizzazione dei personaggi, una parata di freaks assortiti che sembrano usciti da "Adrenaline", anche la Ripley della sempre tosta Sigourney Weaver non è esente da questo influsso, sembra più alta e muscolosa del solito, di sicuro più aliena per aderire all'azzardata commistione tra corpo umano e razza aliena che attraversa tutta la pellicola. Ripley viene percepita come un pericolo, una figura ambigua che serve per innescare diverse scene divertenti, come il primo incontro dei contrabbandieri nella sala ricreazione della nave e una palla di basket fatta roteare sul muso di Ron Perlman.