Murder Obsession – Follia Omicida (1981)

Aggiornato il Settembre 30, 2010 da Il Guru dei Film

Film: Follia Omicida

L'ultimo delirio gotico del maestro italiano Riccardo Freda.

 

Il giovane attore Michael è turbato dai tragici ricordi del passato legati alla scomparsa del padre, decide quindi di tornare alla casa di famiglia per incontrare la madre che non vede da 15 anni. Al fianco del ragazzo c'è la fidanzata Deborah, ad accoglierli all'ingresso della vecchia villa-castello giunge Oliver, l'inquietante maggiordomo di famiglia. Michael ritrova la madre felice anche dell'arrivo di alcuni colleghi del figlio, invitati per fare dei sopralluoghi in zona in vista di un nuovo film, ma qualcosa di terribile tra le mura della magione è in agguato, pronta a colpire come nella tragica notte della morte del padre del ragazzo.

Quello che viene considerato l'ultimo film girato da Riccardo Freda è modellato su una delle sue precedenti opere, il folle "Estratto dagli Archivi Segreti della Polizia di una Capitale Europea" (1972), ritornano la struttura narrativa che vuole un gruppo di personaggi rinchiusi in una vecchia magione e l'alone di mistero a sfondo gotico, il vero tratto distintivo del regista di alcuni classici del filone come "L'Orribile Segreto del Dr. Hitchcock" e "Lo Spettro". La pellicola, uscita nel 1981, è un distillato dei precedenti 15 anni di cinema horror italiano nei suoi pregi e difetti, il titolo tradisce la sua impronta thriller, anche se il "giallo all'italiana" è già esaurito da anni, vi è infatti un killer indistinto che inizia a massacrare gli ospiti di una villa isolata, un'ambientazione gotica molto simile a quella di un castello per le sue scalinate e antiche stanze, anche i motivi che scatenano questi eventi violenti restano nebulosi sino a un finale rivelatore. Non mancano riferimenti al sotto-genere satanico, esagerati come alcune brevi incursioni splatter non proprio riuscite per via degli effetti curati dall'equipe di Angelo Mattei ( tra i quali un esordiente e giovane Sergio Stivaletti), ma improvvise a sufficienza da sorprendere.