Aggiornato il Aprile 22, 2010 da Il Guru dei Film
Fantasy mitologico con gli effetti speciali di Ray Harryhausen.
Il divino Zeus salva il figlio neonato Perseo da morte certa, abbandonato in mare insieme alla madre, e scatena la sua ira liberando il mostro Kraken contro il regno di Argo ritenuto colpevole . Perseo divenuto uomo cade innamorato della bella principessa Andromeda, la ragazza è gravata dalla maledizione del deforme Calibos e condannata a perire in sacrificio al titanico Kraken per ordine della gelosa dea Teti. Per scongiurare la fine della sua amata Perseo cerca la terribile Medusa la cui testa mozzata può fermare l’invincibile Kraken.
Una pellicola primi anni 80 rimasta nel cuore di molti (ex)ragazzini per avere trasmesso, anche per un solo momento, il gusto di un cinema ormai perduto e inevitabilmente schiacciato dai nuovi effetti speciali visti in "Guerre Stellari" (1977) e "Alien" (1979), "Scontro di Titani" è già alla sua uscita anacronistico quasi da essere un corpo estraneo nel panorama fantastico, basti pensare che solo l’anno successivo escono "Blade Runner" e "Tron", due pietre miliari della fantascienza che decretano la nascita di una nuova (cyber)era, anche per rimanere ai diretti e coevi concorrenti, "Conan il Barbaro" ed "Excalibur", il divario tecnico-scenografico appare se non proprio impietoso difficile da colmare. Il film è ricordato, giustamente, come l’ultima fatica di Ray Harryhausen ("Gli Argonauti", 1962), il maestro degli effetti speciali in stop-motion che ha reso glorioso il cinema degli anni 50 e 60; il grande artista dopo questa prova si fa da parte per lasciare spazio a un mondo tecnologico sempre più incalzante. La sua non è un’uscita in sordina dato che il lavoro profuso nella creazione dei vari mostri di "Scontri di Titani" gli vale una nomination agli Oscar.
"Scontro di Titani" è una grossa produzione basata sul mito di Perseo, un’avventura sfrenata nel mondo mitologico greco popolato di mostri e divinità bizzose diretta dal regista Desmond Davis senza particolari sussulti, il cast risalta per uno stuolo di attori di origine britannica guidato da Laurence Oliver ("Amleto", "Enrico V") nel ruolo di Zeus, vi sono anche Maggie Smith (due premi Oscar), la vendicativa dea Teti, e Ursula Andress (la dea Afrodite), sbandierata tra i personaggi principali nonostante compaia per pochi secondi. Diverse riprese in esterni sono state effettuate dalle parti di Paestum in Italia, le scenografie sono ricche anche se artificiose e non sempre all’altezza: l’Olimpo, la sede degli dei, visto dall’alto é una miniatura di costruzioni bianche su un monte, nella sala principale si vede Zeus seduto su un trono con alle spalle quello che sembra un quadro di luci neon a forma di folgori (!).
I mostri di Harryhausen sono magnifici quanto irreali, già nei primi minuti viene scatenato il Kraken, molto simile alla creatura de "Il Mostro della Laguna Nera" (1954), un titanico anfibio liberato dal Dio dei mari Poseidone, l’attore Jack Gwillim ripreso sottacqua è un pò buffo visto che sembra dentro un acquario, la mostruosa entità sposta immense quantità d’acqua sulla città di Argo con effetti devastanti resi vividi da ottime sequenze catastrofiche che alternano stunts spericolati con vere inondazioni e set distrutti riprodotti con grande cura in miniatura. Anche se perfezionato appare ancora evidente, come nelle pellicole anni 50 e 60, lo stacco dell’interazione tra le creature (finte), gli attori in carne ed ossa e le ambientazioni.