Aggiornato il Giugno 27, 2008 da Il Guru dei Film
Angelina Jolie, Morgan Freeman e James McAvoy nel film di Timur Bekmambetov, regista dei Guardiani del giorno e i Guardiani della notte, che per il suo debutto hollywoodiano ha adattato il fumetto di Mark Millar e J.G. Jones.
Wanted – Scegli il tuo destino è il debutto a Hollywood di Timur Bekmambetov, il regista kazako dei Guardiani del giorno e i Guardiani della notte che ha scelto di adattare per il grande schermo la mini serie a fumetti di Mark Millar e J.G. Jones in cui il protagonista ha le sembianze di Eminem, la spietata killer Fox quelle della Catwoman di Halle Berry e vengono ‘citati’ super eroi come L’uomo ragno e super criminali come Tarantula, l’Avvoltoio e Shocker. Il film si allontana dal fumetto e si avvicina a Minority Report di Steven Spielberg mettendo in scena uno spettacolare meccanismo di effetti speciali e graphic computer.
Il protagonista è Weasley Gibson (James McAvoy) un impiegato molto nerd, ipocondriaco, tradito dalla fidanzata con il suo migliore amico e tormentato da attacchi di panico. Tutto cambia quando un giorno in un supermercato viene abbordato da Fox, una killer mozzafiato, coperta di tatuaggi, con una strepitosa familiarità con le pistole (Angelina Jolie). In breve tempo scopre che suo padre, da poco ucciso da un super sicario, era a sua volta un super killer che lavorava per una misteriosa organizzazione specializzata in omicidi preventivi di criminali il cui scopo è mantenere l’ordine mondiale. Seppur riluttante, il buon Gibson si convince ad accettare il compito di vendicare il padre e comincia così un periodo di addestramento durissimo condotto da Fox e dal capo dell’organizzazione che è Morgan Freeman. Inutile dire che alla fine dell’addestramento, non solo scoprirà che gli attacchi di panico sono in realtà un sintomo dei suoi super poteri, ma diventerà la punta di diamante dell’agguerritissima squadra di killer senza per questo mettere in ombra Fox-Angelina Jolie che sembra nata per ruoli come questi: a vedere come maneggia delle pistole-cannone fa paura solo pensare di litigarci. E’ evidente l’intenzione di Bekmambetov di proporre un’analisi sul rapporto tra verità e manipolazione, sulla violenza come strumento di controllo della società in nome della sicurezza e sul valore eversivo del pensiero individuale rispetto ai codici del potere. Qualcosa insomma a metà strada tra il già citato Minority Report e Matrix. Ma quello che conta di più è la forza della confezione, l’efficacia degli effetti speciali, delle scene d’azione, la sensualità della Jolie, la capacità di mettere la tecnologia al servizio del racconto. Altrimenti Bekmambetov non sarebbe arrivato a Hollywwod.
Paolo Biamonte