Prey – la caccia è aperta – (2007) di D. Roodt

Aggiornato il Maggio 28, 2008 da Il Guru dei Film

PreyTit. originale: Prey
Paese:U.s.a/South Africa

Piccolo film horror con protagonisti animali assassini, questa volta sono i leoni della savana africana a minacciare un’ignara famigliola di turisti.

Tom Newman ([[Peter Weller]]) si trasferisce in Africa per coordinare la costruzione di una diga, al suo seguito arrivano i due figli e la nuova compagna Amy. L’occasione è propizia per familiarizzare e trascorrere qualche giorno di vacanza. Una mattina Amy e i ragazzi partono per un safari, incuranti del pericolo che li attende: dei feroci e affamati leoni.

Con il drammatico "[[Yesterday]]" (2004), [[Darrell Roodt]] era riuscito (quasi) nel colpaccio: nomination all’Oscar per il miglior film straniero. Ma nell’anima di Roodt pulsa una passione da b-director, e "[[Prey]]" rappresenta bene questa sua predisposizione: budget modesto, un pugno di attori, niente fronzoli e riprese essenziali.

Il genere "eco-vengeance" si è sbizzarito nei decenni nella raffigurazioni di animali-mostri più o meno (in)credibili, in "Prey" si focalizza l’attenzione su una razza felina temuta e ammirata per la sua ferocia e eleganza: i leoni. Non si può fare a meno di notare che i lamenti e urla di buona parte di mostri/alieni/animali, che compaiono al cinema, sono modulati sull’incredibile ruggito del leone, una creatura regale e imponente davvero spaventosa.

In "Prey" i leoni sono reali e soprattutto incutono timore (notevole il momento in cui il felino si posiziona sul tetto della jeep), non deve essere stato facile congegnare certe sequenze, soprattutto quelle inerenti all’assedio intorno all’autovettura in panne. Non si eccede in effetti sanguinolenti e questo probabilmente farà storcere più di un naso, anche se viene utilizzata, in maniera poco invasiva, la CGI per ricreare diversi schizzi di sangue che irrompono rossi sullo schermo.

Vi sono alcune ingenuità di sceneggiatura (l’incidente della jeep per es.) e abbastanza evidenti sono i rimandi a opere ben più famose come "[[Cujo]]" e "[[Lo squalo]]", quest’ultimo richiamato nell’esplosiva sequenza finale. A sorpresa [[Peter Weller]] ("[[Robocop]]", "[[Screamers]]", "[[Il pasto nudo]]", ecc.) non ricopre il ruolo da eroe che uno si può immaginare, difatti è la Amy di [[Bridget Moynahan]] ("[[Io Robot]]") che ruba la scena. "Prey" in definitiva è un’opera molto veloce(circa 80 minuti), dai panorami suggestivi e senza alcuna pretesa. Un b-movie decente.

Rating: 6/10