Aggiornato il Giugno 1, 2007 da Il Guru dei Film
Arriva in Italia il film nato come parte di un progetto realizzato con Robert Rodriguez. Kurt Russell serial killer accanto a bad girl come Rosario Dawson, Rose McGowan e Vanessa Ferlito, protagonista di una torrida sequenza di lap dance tagliata nella versione americana.
L’ avventura di questo film è cominicata da un fallimento. Grindhouse in realtà è il titolo del progetto firmato a quattro mani da Quentin Tarantino e Robert Rodriguez e originarimente diviso in due film, uno diretto da Tarantino e l’altro da Rodriguez, come omaggio all’epopea degli slasher movie, gli horror di serie B (ma anche C) che, per motivi di budget erano brevi e quindi venivano proiettati nei cinema due al prezzo di un biglietto. Per rendere la cosa ancora più filologica i due hanno girato una serie di trailer e di pubblicità di film immaginari che intervallavano le due pellicole dove sono state inserite effetti tipo riprese fuori fuoco e fotogrammi danneggiati. Dopo l’esito di alcune proiezioni-test negli Usa, su invito dei produttori, è stato deciso di far riuscire i due titoli separati. Per il momento di tutto questo è rimasto solo il film di Tarantino che ci ha rimesso le mani sopra, aggiungendo, bontà sua, una torrida sequenza di lap dance con Vanessa Ferlito visibile solo nei cinema europei (‘mi diverto a privare il pubblico americano della parte migliore del film‘ ha detto). Per non smentire la sua fama di filosofo del cinema trash e della commedia italiana anni ’70, l’autore di Pulp Fiction ha dichiarato che l’interprete ideale di questa scena per lui e’ Edwige Fenech. In realtà più che un omaggio all’horror tipo il primo Corman, Grindhouse è un omaggio al trash come a Monte Hellman, il regista del primo Nicholson ma come sempre, Tarantino pesca nell’universo di serie B per fare cinema di serie A. Grindhouse non è un grande film e forse una delle sue qualità sta proprio nell’essere un’opera pensata come ‘minore’. La storia ha per portagonista Kurt Russell nel ruolo di un serial killer che uccide ragazze da schianto e di un gruppo di bad girls go go dancers formato, tra le altre, da Rosario Dawson, Vanessa Ferlito e da Rose McGowan. Il killer si muove alla guida di una di quelle macchine super accessoriate e modificate che sono uno dei simboli del cinema americano. Non per niente la sequenza migliore, a parte il testosterone della lap dance, è un clamoroso inseguimento in macchina dove si avverte forte la nostalgia per queste macchine rumorosissime e inquinantissime ma con un’identità che nessun SUV potrà mai avere. In questo confronto qualcuno ha voluto vedere la metafora dell’amore per un tipo di cinema dove i pochi mezzi esaltavano la creatività individuale e che non esiste più cancellato dall’avvento del computer e degli effetti speciali. Anche se poi ovviamente il film è tutto in digitale. Tarantino ha il raro talento di saper trovare la sintesi nel diluvio di citazioni e nell’accostamento continuo di alto e basso fino a dare sempre al suo lavoro l’impronta di un linguaggio personale. E ancora una volta dimostra di essere un maestro dei dialoghi.
Paolo Biamonte