At the End of the Day – Un Giorno Senza Fine (2011)

Aggiornato il Giugno 4, 2013 da Il Guru dei Film

At the end of the dayUn gruppo di ragazzi braccati nel bosco in un survival horror italiano.

Due giovani sorelle si uniscono a un gruppo di amici per affrontare una sfida a “softair”, una simulazione di guerra in mezzo ai boschi. Immersi e isolati nella natura i giovani si dividono per iniziare la sfida ma nel bosco si aggirano degli sconosciuti, con armi vere e cattive intenzioni.

Partiamo dalle cose riuscite di questo film: la regia e la colonna sonora. Due aspetti che portano al regista Cosimo Alemà, un 40enne veterano dei vidoclip musicali, in attività da quasi due decenni e che ha collaborato con tutti i nomi più famosi del panorama italiano. Pensate a un gruppo/cantante del nostro paese e di sicuro scoprirete un loro video diretto da Alemà (si, anche i Club Dogo!). Ora, partendo dal presupposto che il cinema horror italiano recente fa pietà, questa produzione si difende senza (stra)fare chissà che cosa. La semplicità e la sintesi a volte giocano a favore, si mette in piedi una lotta di sopravvivenza al sangue, senza tirarla troppo per le lunghe e priva di significati nascosti, nonostante scopriamo dalle interviste del regista che il film è contro la guerra (ecco, era meglio non sentirlo). Il film denota comunque dei limiti di budget, anche se 500.000 euro (si dice) non sono pochi, e di sceneggiatura che, con un eufemismo, si può definire poco originale.

Siamo dalle parti quindi dei film fatti con pochi soldi e buona volontà, inevitabile appare l’ambientazione boschiva, senza particolari set e assenza di effetti speciali digitali mentre paiono discreti quelli di protesi, sanguinosi e realistici. Per quanto riguarda il parco attori siamo al ribasso, giovani sconosciuti di belle speranze, cosi si dice, tutti di nazionalità straniera, quindi questa volta non vale l’accusa (fondata purtroppo) che in Italia manca anche la preparazione recitativa. Niente di molto compromettente per la storia, anche se i dialoghi ridicoli dei primi 20 minuti fanno temere il peggio, con le solite presentazioni dei personaggi. Il film per fortuna arriva quasi subito al dunque con una mattanza indiscriminata senza spiegazioni, ci sono là fuori dei cattivi che ti vogliono ammazzare punto.

At the end of the day

I villains non rimangono indistinti, hanno anche delle curiose linee di dialogo (le prime fasi della pellicola), ma svelano poco o nulla sulle motivazioni che li spingono nelle loro azioni. Questo aiuta a conferire una giusta atmosfera quasi rarefatta che la regia, effettuata in gran parte con camera a mano, valorizza con alcuni buoni momenti di tensione. Di contro non si percepiscono bene gli spazi e le distanze in cui si muovono gli attori, mancano quei pochi riferimenti necessari per accrescere il senso di accerchiamento e angoscia. La parte sonora sostiene la pellicola con degli insoliti e suadenti pezzi di ballate pop-ambient-rock, molto azzeccata come scelta, ma anche gli effetti di alcune scene creano vero disagio (il sibilo fastidioso sentito da una vittima investita da un’esplosione).

 

Il film procede senza sorprese e si riscatta con alcuni momenti di sana cattiveria, un paio di uccisioni a sangue freddo mica male,  non insiste troppo nel genere torture-porn in cui sembra (s)cadere a un certo punto. Simpatico il finale che, a modo suo, può essere considerato a sorpresa. Insomma non siamo certo di fronte a un’opera imperdibile ma “At The End of The Day”, il titolo urla da solo l’aspirazione internazionale, appare come un piccolo e flebile esempio da seguire. La pellicola si dice ispirata a un fatto di cronaca dei primi anni 90, ecco spiegata l’assenza dei cellulari (una volta tanto), si tende a non dare una precisa collocazione temporale. Se si pensa che questo è uno dei migliori horror italiani usciti negli ultimi 10 anni, c’è poco da stare allegri.

 

Paese: Italia
Rating: 6/10