The Last Stand – L’Ultima Sfida (2013)

Aggiornato il Giugno 4, 2013 da Il Guru dei Film

the last standIl ritorno da protagonista di Arnold Schwarzenneger al cinema (action).

L’FBI si fa beffare da un potente narcotrafficante che riesce a sfuggire la cattura con una spettacolare evasione. Il criminale è lanciato verso il confine del Messico, lungo le strade del deserto, con una macchina truccata e imprendibile. Solo lo sceriffo di una piccola cittadina di confine rappresenta l’ultima possibilità di fermare l’evaso.

“The Last Stand – L’Ultima Sfida” costituisce il ritorno alle scene in prima fila per il celebre Schwarzenegger, dopo una fortunata carriera politica intramezzata da qualche piccolo cameo di lusso (I Mercenari) nel mondo che lo ha lanciato, e il primo film americano per il regista coreano Kim Ji-Woon. Come per gli illustri colleghi che lo hanno preceduto (John Woo, Tsui Hark, ecc.), si consolida la tradizione dei talenti orientali giunti a Hollywood, i quali registrano un debutto più che dignitoso ma non all’altezza dei lavori precedenti, “Il Buono, Il Matto, Il Cattivo” e “I Saw The Devil”, solo per citare gli ultimi eccellenti diretti da Kim Ji-Woon, quasi a constatare come i canoni di produzione e le ingerenze degli studios contino sempre di più da quelle parti, sino ad ingurgitare lo stile personale degli artisti. Si intravede a sprazzi il cinema di Kim Ji-Woon ma in gran parte sembra di assistere al classico action americano, per lo meno è di discreta fattura.

Schwarzy da buon ultra sessantenne si cuce la parte del vecchio sceriffo che sembra un tipo tranquillo ma pronto e decisivo nei momenti di pericolo, la cosa migliore del film, e visto che stiamo parlando del suo ritorno da protagonista, non è poca cosa. L’attore potrebbe quasi iniziare una serie incentrata sul personaggio, una sorta di Walker Texas Ranger più simpatico (ci perdoni il sommo Chuck Norris), ma questo non avverrà mai visto che il film è stato un flop cocente, quasi inaspettato. Il film mostra le magagne nel suo essere scontato e ordinario, almeno nella prima parte, sembra di stare in blockbuster insipidi tipo “SWAT” o giù di lì, inoltre quando Schwarzy lascia il posto al nutrito cast di colleghi il livello vola basso. E questo nonostante gente del calibro di Peter Stormare e Forest Whitaker.

 

the last stand

Ora bisognerebbe capire come lo sceneggiatore alle prime armi Andrew Knauer sia stato scelto, anche sa da qualche parte uno deve pur cominciare, probabilmente i produttori hanno intravisto una storia e personaggi riconoscibili e accomodanti da dare in pasto al pubblico. In effetti tutto appare già visto e rimasticato a partire dal solito brigante, il bravo e belloccio Eduardo Noriega (lo vedremo ne “La Bella e La Bestia” di Gans) che scappa con metodi spettacolari, qui ancora più appariscenti per via di una Corvette modificata che tocca i 300 km all’ora, mentre le squadre speciali fanno la figura degli stolti. Insomma se si tengono conto i primi 40 minuti il film rischia la bocciatura se non in seguito trasformarsi, finalmente, nel film western intuito sin dall’inizio nella cornice di frontiera.

Stormare e Whitaker intanto aggiungono al curriculum la solita parte che sono abituati a fare negli ultimi (10-15?) anni, quella di caratteristi rispettivamente di criminale cattivo (idiota) e di agente buono (idiota), sempre professionali e convincenti, nulla da dire. Schwarzy infonde ironia allo sceriffo Owens ed è un piacere vederlo, anche solo per tutte le rughe che ora si porta addosso, inoltre forse per l’età che avanza (?) si scopre che non è nemmeno cosi alto come uno se lo immagina. Poi ci scappa anche la prima tesa sparatoria di notte, nel deserto, in cui l’eroe irrompe frantumando un vetro con una gomitata per dare spazio al fuoco di un fucile a pompa. Bentornato Arnold!

Altri comprimari più o meno riusciti circondano il protagonista, si riconoscono il simpatico Luis “Pachanga” Guzman mentre arriva l’inevitabile carina del gruppo Jaimie Alexander, la poco credibile agente Torrance, anche se la bellezza latina(?) di Chrstiana Leucas (Christie) non è da meno. C’è anche uno dei mattacchioni di Jackass, Johnny Knoxville, che si improvvisa sceriffo pazzoide insieme a Schwarzy e che ama chiamare le armi con nomi di persone. Il lungo confronto finale tra gli uomini di Cortes e i nostri eroi nella cittadina è puro western, evocato da grandi scene di sparatorie girate da Kim Ji-Woon con soprassalti di violenza e sangue, il regista si sente in questi frangenti libero di scatenare lo stile tecnico raffinato per cui è ammirato. Molto bene anche il reparto stuntmen che offre dei buoni inseguimenti in macchina, notevole quello nel campo di grano, senza l’aiuto di effetti speciali digitali. Alla fine una visione la merita tutta.

 

Tit.originale: “The Last Stand”
Paese: USA
Rating: 7/10