Aggiornato il Gennaio 26, 2007 da Il Guru dei Film
Un action movie ambientato in Sud Africa che racconta gli sporchi traffici finanziati con il traffico illegale di pietre preziose. Jennifer Connelly nel ruolo di un'affascinante quanto iper attiva giornalista.
Blood Diamond e' un classico action movie contemporaneo che serve a dimostrare come Leonardo DiCaprio stia diventando un ottimo attore. Diretto da uno specialista in storie di dannazione e redenzione come Edward Zwick (Glory e L'Ultimo Samurai) e' un film che ci fa pensare che buona parte delle pietre preziose che ornano le mani dei ricchi grondano sangue. Gia' perche' tutto ruota attorno al traffico clandestino di diamanti che dal Sud Africa serve a foraggiare le piu' sporche operazioni militari che vengano compiute in Africa.
Il bel Leonardo e' un trentenne Sudafricano rimasto orfano durante i tumultuosi anni '70. La sua vita e' quella tipica del soldato di ventura, una delle specialita' del Sud Africa se si pensa che perfino Grobbelar, il portiere afrikaneer del leggendario Liverpool campione d'Europa negli anni '80, fu coinvolto in storie simili.
Ovviamente la vita del protagonista si divide tra operazioni coperte e la ricerca della svolta che gli permetta di mollare quello schifo. L'occasione si presenta quando viene a sapere che Solomon, un pescatore, ha trovato una pietra che farebbe impallidire la Pantera Rosa tanto cara a Clouseau. Ovviamente la notizia crea non pochi guai al nostro pescatore che ha bisogno di soldi per raggiungere la moglie e i figli dai quali e' stato brutalmente separato.
Il tutto si svolge sullo sfondo dei conflitti e delle tragedie africane che, come accade per la guerra, vengono mostrate non tanto per denunciare quanto per intrattenere visto che, rispetto allo sfruttamento dei neri, nel film conta molto di piu' la giornalista iper attiva che sarebbe quasi insopportabile se non fosse interpretata da Jennifer Connelly.
Blood Diamond in fondo non fa che riproporre un'antica tradizione hollywoodiana: andare nei Paesi piu' esotici per raccontare storie concepite per divertire e conquistare il botteghino. Poco importa se sullo sfondo ci sono bambini che cercano da mangiare nella spazzatura, uomini resi cechi dagli stenti, madri ammalate che aspettano che i figli piccoli muioano tra le loro braccia di fame e di malattie curabili in occidente. Questo e' il background: il cinema e' finzione e intrattenimento e tra i diritti dell'Africa e la rendezione di DiCaprio Hollywood non ha dubbi su quale sia la priorita'.
Paolo Biamonte
Il bel Leonardo e' un trentenne Sudafricano rimasto orfano durante i tumultuosi anni '70. La sua vita e' quella tipica del soldato di ventura, una delle specialita' del Sud Africa se si pensa che perfino Grobbelar, il portiere afrikaneer del leggendario Liverpool campione d'Europa negli anni '80, fu coinvolto in storie simili.
Ovviamente la vita del protagonista si divide tra operazioni coperte e la ricerca della svolta che gli permetta di mollare quello schifo. L'occasione si presenta quando viene a sapere che Solomon, un pescatore, ha trovato una pietra che farebbe impallidire la Pantera Rosa tanto cara a Clouseau. Ovviamente la notizia crea non pochi guai al nostro pescatore che ha bisogno di soldi per raggiungere la moglie e i figli dai quali e' stato brutalmente separato.
Il tutto si svolge sullo sfondo dei conflitti e delle tragedie africane che, come accade per la guerra, vengono mostrate non tanto per denunciare quanto per intrattenere visto che, rispetto allo sfruttamento dei neri, nel film conta molto di piu' la giornalista iper attiva che sarebbe quasi insopportabile se non fosse interpretata da Jennifer Connelly.
Blood Diamond in fondo non fa che riproporre un'antica tradizione hollywoodiana: andare nei Paesi piu' esotici per raccontare storie concepite per divertire e conquistare il botteghino. Poco importa se sullo sfondo ci sono bambini che cercano da mangiare nella spazzatura, uomini resi cechi dagli stenti, madri ammalate che aspettano che i figli piccoli muioano tra le loro braccia di fame e di malattie curabili in occidente. Questo e' il background: il cinema e' finzione e intrattenimento e tra i diritti dell'Africa e la rendezione di DiCaprio Hollywood non ha dubbi su quale sia la priorita'.
Paolo Biamonte