Aggiornato il Luglio 13, 2016 da Il Guru dei Film
Tratto da un romanzo di Stephen King, arriva il thriller/horror Cell diretto da Tod Williams con John Cusack, Samuel L. Jackson e Isabelle Fuhrman.
A 10 anni esatti di distanza dalla sua pubblicazione, il romanzo Cell a firma Stephen King diventa un film il cui script è stato adattato da Adam Alleca e la regia affidata a Tod Williams.
Il progetto inizialmente doveva vedere Eli Roth dietro la macchina da presa ma dopo alcuni anni di stand-by lo stesso Roth aveva comunicato la rinuncia così motivata: “C’è stata una divergenza di veduta nel come avrebbe dovuto essere fatto il film e in quale doveva essere la trama, e lo studio voleva andare in un’altra direzione. (…) Io gli ho detto – Non sono molto interessato a fare il film in questo modo. Voi andate pure avanti e io continuerò a fare dei miei film.”
Subentra così Tod Williams che dopo Paranormal Activity 2 si dedica al progetto mettendo su un cast di sicuro successo.
Cell è ambientato a Boston dove attraverso i cellulari si diffonde un misterioso impulso che annienta la volontà di chi risponde al telefono, trasformando le persone in creature sanguinarie: tra i pochi sopravvissuti c’è Clay Riddell che lotta per salvare il figlio dal contagio…
John Cusack ritrova Samuel L. Jackson dopo ‘1408’ (sempre tratto da Stephen King) e anche in questo caso la coppia funziona bene e nel meccanismo interpretativo si inserisce con efficacia anche la giovane Isabelle Fuhrman.
Il film è ben realizzato e segue rigorosamente i cliché del genere zombie-movie ma in qualche modo però perde l’occasione di approfondire il tema della dipendenza dai dispositivi mobili che è ormai riconosciuto come fattore patologico della vita sociale.
La scena d’apertura di Cell sembra voler presentare la minaccia globale proprio in questa forma ma da quel momento in avanti il film prende una piega più canonica e dunque forse meno avvincente.
Non manca comunque la giusta dose di tensione e in generale una buona qualità nella realizzazione di questo thriller dal sapore apocalittico.
Paolo Piccioli