Chronicle

Aggiornato il Maggio 10, 2012 da Il Guru dei Film

Chronicle

Il film che segna il debutto del regista Josh Trank e dello sceneggiatore Max Landis (figlio di John) mescola tematiche alla Kick Ass al found footage (il cinema che simula l'utilizzo di altre tecniche di ripresa). Un romanzo di formazione in chiave science fiction.

 

Chronicle è il film che segna il debutto del regista Josh Trank e dello sceneggiatore Max Landis (che è il figlio di John Landis) ed è un buon esempio di un filone che racconta la degenerazione nel virus del vigilante della perdita di controllo da sete di potere e di vendetta di quelle stesse vittime nerd che nei fumetti Marvel diventano super eroi. E' insomma la strada indicata da Watchmen, Kick Ass, MegaMind.

Trank e Landis, che hanno rispettivamente 28 e 27 anni, puntano anche sul linguaggio che, in questo momento, è la new thing cinematografica, il found footage ossia il cinema che simula l'utilizzo di altre tecniche di ripresa, tipo gli handycam movies: per intendersi da The Blair Witch Project passando per Cloverfield, la serie Paranormal Activity fino ad arrivare alle raffinatezze di Diary of the Dead di Romero e Redacted di Brian De Palma.

 

Chronicle

E' un film generazionale per linguaggi(o) e argomento perché, alla fine, il vero tema del film è il passaggio all'età adulta in un contesto socio familiare difficile.

La storia è quella di tre ragazzi che, in un buco del terreno, trovano un cristallo capace di emettere radiazioni così potenti da trasmettergli super poteri. Ben presto i tre scoprono che più si esercitano più acquistano poteri: il più sensibile e il più capace di sfruttarli è Andrew che si lascia trasportare dal suo smodato desiderio di rifarsi dalle tormentate esperienze che ha alle spalle e si abbandona alla ricerca del potere stabilito attraverso la forza.

Raccontato attraverso la moltiplicazione del punto di vista (cellulari, tablets, telecamere), Chronicles mescola horror e tragedia, sci fi ai riti di passaggio senza dimenticare il graphic novel in un contesto aggiornatissimo e generazionale.

Paolo Biamonte

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