Come Dio comanda – Uomini ai margini della tempesta

Aggiornato il Dicembre 12, 2008 da Il Guru dei Film

Film: Come Dio comandaDopo Io non ho paura, Gabriele Salvatores firma un altro adattamento di un romanzo di Niccolò Ammaniti. Ottima prova di Elio Germano.

Si riforma la coppia [[Gabriele Salvatores]]-[[Niccolò Ammaniti]]. Dopo [[Io non ho paura]] il regista milanese firma (con il contributo di Ammaniti alla sceneggiatura) l’adattamento di Come Dio comanda , romanzo scuro e duro e premiato con lo Strega. Come ha detto Salvatores, non è possibile trasformare un romanzo di 500 pagine in un film senza ‘interventi chirurgici’ che hanno come principale conseguenza la concentrazione del racconto sui tre personaggi principali e l’emilinazione di alcune sottotrame.

Ambientato in un Nord Est desolato e marginale, Come Dio comanda è essenzialmente la storia di tre personaggi: Rino Zena (Filippo Timi), disoccupato, nazista e alcolizzato, suo figlio adolescente, Cristiano (Alvaro Caleca), e l’amico del padre, Quattro Formaggi (Elio Germano), un semi handicappato mentale ossessionato dal presepe, una pornodiva e dalla pizza ai quattro formaggi (da cui il soprannome). Zena è un precario, solo, che detesta i più deboli, alleva il figlio al culto della violenza ed è tampinato dai servizi sociali che lo minacciano di toglierli il figlio. Eppure è un padre a suo modo affettuoso, legato al figlio da un amore profondo.

Film: Come Dio comanda

‘Rino, Cristiano e Quattro Formaggi sono tre personaggi scomodi, tre persone che non vorremmo incontrare, tre disgraziati che hanno imboccato la ‘cattiva strada’. Definitivamente soli, alla ricerca di una qualsiasi identità. Ma, come canta De André: ‘C’è amore un po’ per tutti e tutti quanti hanno un amore sulla cattiva strada’ dice Salvatores. Alla fine sarà una sorta di tempesta perfetta l’evento che cambierà per sempre il destino dei tre protagonisti. Nel ruolo di Quattro Formaggi c’è Elio Germano, che dà un’ulteriore prova della duttilità del suo talento dando vita a un personaggio costruito non sui pazienti degli ospedali psichiatrici, come vorrebbe il Metodo, ma su modelli letterari, innanzitutto Puck del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, come, per usare le sue parole ‘se Quattro Formaggi fosse fosse un folletto, uno spirito della foresta, asessuato, puro, tenero, dolce, ma anche poi improvvisamente violento, bestiale’.
Paolo Biamonte