Aggiornato il Ottobre 18, 2012 da Il Guru dei Film
Il regista Tim Burton ancora insieme a Johnny Depp nel film ispirato a una serie tv horror degli anni 70.
Fine 700, Maine. Barnabas, il rampollo di una ricca famiglia di commercianti, viene soggiogato dagli incantesimi di Angelica, un’amante respinta dedita alla stregoneria, che lo trasforma in vampiro.
Barnabas ora immortale piange l’unica vera donna che gli ha rapito il cuore, la bella Josette morta suicida, ma il ragazzo malvisto dalla popolazione viene seppellito vivo dentro una bara. Circa 200 anni dopo, nel 1972, Barnabas riesce a liberarsi dalla bara e si dirige verso Collinwood, la magione di famiglia, qui incontra i suoi discendenti, una assortita famigliola di mezzi svitati, la sorpresa più grossa è quella di scorgere una giovane con il volto di Josette. Anche Angelica però è ancora viva e in attesa nei dintorni…
Sembra di vederli: Tim Burton incontra Johnny Depp sul set e insieme esclamano “ancora tu?”; quasi si è perso il conto delle collaborazioni tra i due artisti, l’ultima è stata una delle più redditizie visto che “Alice in Wonderland” ha superato il miliardo di $ negli incassi, cifre spropositate che “Dark Shadows” non ha mai lontanamente avvicinato, anzi, il film è un flop. Burton ripiega nei territori della nostalgia del passato, il film ha due flussi ambientati indietro nel tempo, il primo, il più breve, agli albori dei primi insediamenti lungo la costa est degli Stati Uniti, il secondo più corposo e principale negli anni 70, gli stessi in cui andava in onda la soap opera dark (horror) “Dark Shadows” che il regista ha sicuramente divorato da adolescente imberbe.
Burton non ha più lo smalto di un tempo, sono circa una decina di anni, più o meno dal capitombolo del remake de “Il Pianeta delle Scimmie” talmente brutto che ancora si stenta a credere, che il regista non sfodera l’estro e la poesia degni della sua fama, anche se i lavori apprezzati/riusciti non sono mancati (Big Fish, Sweeney Todd). Con “Dark Shadows” Burton escogita una sorta di vademecum horror secondo le sue inclinazioni, ci infila dentro le icone horror classiche (il vampiro, la strega, i fantasmi) e le citazioni che vanno ai riferimenti pop al cinema horror (vintage e non), immerge la vicenda in un’ambientazione gotica, spesso notturna, ma smorzata dalla tipica ironia del regista. Insomma sembra di avere tutti gli ingredienti giusti ma qualcosa non quadra, la storia non appassiona, si sfilaccia quasi subito e insegue troppi personaggi senza riuscire a indicare una linea guida.
Johnny Depp ancora una volta si abbandona a un nuovo pesante make up per essere il vampiro-zombi Barnabas, l’attore si ripete forse, il personaggio ricorda altri similari interpretati in carriera, ma vale sempre il prezzo del biglietto, sardonico e allucinato, pochi possono andare in giro con pettinature assurde e il cerone bianco in faccia e riuscire a catturare sempre l’attenzione. Depp a parte è il cast femminile a donare l’aspetto migliore di “Dark Shadows”: molto gradita l’occasione di rivedere Michelle Pfeiffer in un ruolo dimesso che a stento nasconde il suo fascino di splendida 50 enne, molto divertente la partecipazione di Helena Bonham Carter nella parte di una psichiatra con tendenze squilibrate, non manca di farsi notare l’emergente Clohe Grace Moretz (Kick Ass), la giovane rocker di famiglia Collins, ma a reclamare la maggiore attenzione è la carnalità sensuale della bella Eva Green nel ruolo della perfida e divertita strega Angelica.
Non male l’ambientazione dei 70’s, le scene del “risveglio” di Barnabas nel 1972 che vaga nella cittadina resa irriconoscibile dal trascorrere degli anni sono molto divertenti, l’epoca è evocata anche da una notevole colonna sonora. Burton utilizza sin dai titoli di testa pezzi storici e immortali, “Nights in White Satin” dei Moody Blues, il regista però appare svogliato, “brucia” letteralmente gemme come “I’m Sick of you” degli Stooges e “Bang a gong (Get it on)” dei T-Rex sentite solo in sottofondo, convoca Alice Cooper nel ruolo di se stesso ma compare in una scena priva di pathos. “Dark Shadows” vuole raccontare la storia d’amore che attraversa i secoli tra Barnabas e la dolce Josette reincarnata nell’innocente Victoria di Bella Heathcote, la giovane interpreta entrambe le parti, peccato che la leggiadra presenza si noti solo a inizio e fine pellicola a testimoniare la poca coerenza dell’intreccio. Il finale pirotecnico è uno sfoggio pacchiano di effetti speciali. Cameo di Christopher Lee, tanto per cambiare. Tim Burton è stanco e si vede.
Titolo Originale: “Dark Sahdows”
Paese: U.S.A.
Rating: 6/10