Aggiornato il Maggio 6, 2010 da Il Guru dei Film
L’eroe a tinte dark Napoleone Wilson è affiancato dalla controparte rispettabile del tenente Bishop, fresco di nomina e giunto al distretto per un lavoro di routine, il ruolo è ricoperto dall’attore di colore Austin Stoker e rimanda al protagonista de "La Notte dei Morti Viventi" (1968) di Romero che viene citato anche per l’attacco dei criminali lanciati contro l’edificio come zombi. Wilson e Bishop uniscono le forze per contrastare una minaccia senza volto, un’orda implacabile di uomini pronti a uccidere chiunque pur di vendicare il compagno caduto. Carpenter apre il film con un violento prologo che vede soccombere alcuni sospetti armati per mano della polizia, è in atto una guerra nelle zone più degradate di Los Angeles tra malviventi organizzati e le forze dell’ordine, la situazione è ormai fuori controllo. I membri delle gang vengono ripresi in azioni silenti e metodiche, solo di un paio si ricorda bene la fisionomia (uno sconcertante clone di Che Guevara, un biondino dallo sguardo glaciale) lungo tutto il film si scambiano non più di 3-4 battute, sono assassini spietati senza paura di morire: la scena rituale del patto di sangue.
Carpenter a inizio film squarcia i quartieri del ghetto di Los Angeles con riprese in campi lunghi mentre un sapiente uso del montaggio descrive l’avvicinamento casuale dei protagonisti verso il distretto, qui compare una delle sequenze più famose della pellicola: l’omicidio di una bambina intenta nell’acquisto di un gelato. La morte della piccola è un vero shock concertato in maniera magistrale dal regista che ghiaccia lo spettatore condotto senza preavviso in un’esplosione di brutalità, ormai storico lo schizzo di sangue sul petto della vittima. L’azione si sposta veloce quindi nel distretto dove un uomo si rifugia dopo avere ferito a morte l’assassino della figlia, la vicenda assume connotazioni teatrali senza perdere di vista la tensione che, anzi, aumenta con i primi micidiali attacchi che falciano la scorta dei condannati, colpita a morte da proiettili sparati al silenziatore.
“Distretto 13- Le Brigate della Morte” nella seconda parte diviene il film sull’assedio per eccellenza, le regole saltano e chi era diretto verso il patibolo (Napoleone Wilson) ora lotta al fianco del tutore della legge (Bishop) per contrastare una nuova minaccia formata da decine di uomini armati confusi nel buio della notte, gli assalti si moltiplicano con sparatorie e irruzioni contenute a stento, in questi frangenti concitati Carpenter delinea con forza i caratteri dei personaggi con brevi dialoghi, tra questi emerge la coraggiosa segretaria dell’ottima Laura Zimmer che instaura con Napoleone Wilson un’intesa personale, nel finale spezzata da un addio struggente e senza parole.