Aggiornato il Luglio 16, 2009 da Il Guru dei Film
Action-fantasy ricco di arti marziali ed effetti speciali esplosivi nella tradizione del recente cinema thailandese.
Fine 800, il bandito Siang è un formidabile combattente che assalta i trafficanti di bestiame in cerca di un misterioso uomo tatuato, responsabile della morte dei suoi genitori. Il nobile Lord Wang intanto, per introdurre i trattori meccanici da lui costruiti, assolda una masnada di briganti per depredare i contadini dei bisonti utilizzati per arare i campi e quindi destinarli al macello. Un mandriano in possesso di un’arte marziale soprannaturale, Nai Hoi Singh, è l’unico che riesce a fronteggiare Lord Wang, l’uomo attira l’attenzione anche di Siang che crede di avere trovato finalmente l’assassino dei suoi cari. Lord Wang per sconfiggere Nai Hoi Sing assolda un suo vecchio nemico: lo stregone di magia nera Nai Hoi Dam.
Sotto i riflettori da alcuni anni, per via dell’ormai noto exploit di “Ong Bak“, il cinema di arti marziali thailandese ha una sua ragione d’essere come espressione popolare, una semplificazione di luoghi comuni e buoni sentimenti che potrebbero fare inorridire lo spettatore più esigente, paradossalmente impreparato di fronte al candore delle storie, quasi ingenue e impraticabili per gli standard attuali, e la noncuranza dei particolari accompagnata da un umorismo, a tratti, sconveniente. “Dynamite Warrior” replica questi concetti con una storia ambientata nel passato della Thailandia povera e contadina, dove l’unica fonte di ricchezza è rappresentata dai bufali, una piccola variante dopo gli elefanti di “Ong Bak” e “The Protector“.
Prologo scatenato, l’eroe Siang con il volto coperto assalta un gruppo di ladri di bestiame con una tecnica esplosiva, in senso letterale, facendo partire una raffica di razzi che stendono i malcapitati. Siang ad un certo punto si catapulta sopra un razzo e si getta nella mischia sfoderando una serie di colpi thai-boxe micidiali. Effetti speciali in CGI e stunts acrobatici si uniscono con piacevoli risultati, la regia indugia come d’abitudine in effetti ralenti per fare apprezzare meglio i colpi inferti, il wire-work è massiccio ma non fastidioso. Gli artefici della pellicola sono ben noti, primo tra tutti c’è il guru del cinema thai-action Panna Rittikrai, regista di “Born to fight” e martial-art director di “The Protector“, “Chocolate“, “Ong Bak 2“, in “Dynamite Warrior” oltra a curare le coreografie interpreta il malvagio Nai Hoi Dam. Il giovane protagonista Dan Chupong che impersona Siang proviene da “Born to fight“. Il regista Chalerm Wongpim è stato camera-operatore nel primo “Ong Bak“.