Aggiornato il Gennaio 12, 2012 da Il Guru dei Film
Uno dei migliori film di Jet Li.
Per ingraziarsi i nuovi concittadini un ricco signore, appena giunto in città, organizza un torneo di arti marziali che mette in palio la mano di sua figlia.
Il giovane Sai-Yuk, esperto nel kung fu, ignora che la figlia del signorotto è la stessa fanciulla che ha conosciuto in un incontro casuale, il ragazzo partecipa al torneo ma rifiuta di continuare quando crede di scorgere la promessa sposa, una ragazza dall'aspetto poco attraente. La madre di Sai-Yuk, per tenere alto il nome della famiglia, si spaccia come il fratello maggiore del figlio e si iscrive al torneo. Intanto un inviato governativo arriva in città per stanare una setta di cospiratori….
Incredibile kung-fu movie primi anni 90 con un Jet Li in forma smagliante, qualcosa di molto vicino alla commozione per gli amanti del genere. Il cinema di Hong Hong del periodo attraversa un fulgore artistico (quasi) rinascimentale, innovativo e di avanguardia pura, testimoniato da pellicole come "Fong Sai Yuk" che si inserisce tra i migliori esempi del (new)kung fu del decennio. Lo stesso anno esce un altro capolavoro, "Iron Monkey", con il quale il film si contende i favori, due opere imperdibili che hanno il tratto comune negli stupefacenti combattimenti, spesso ideati su equilibri impossibili e colpi iper-veloci, una rapidità di esecuzione nei gesti e nel montaggio che lascia senza fiato, nel solco dell'impercettibilità, a costruire un quadro ubriacante di coreografie e spettacolo che può essere compreso appieno solo dopo ripetute visioni. Jet Li eroe incontrastato si muove in un ambito da action-comedy, nella falsa riga del primo mitico "Once Upon a Time in China", con un personaggio leggero e scanzonato nel ruolo di un ragazzo ancora sottoposto ai voleri dei genitori, in particolare della madre.
La storia può suscitare più di un dubbio per l'improbabilità delle situazioni che però sono caratteristica ricorrente nel cinema di Hong Kong, la madre di Sai Yuk (la veterana Josephin Siao) che si finge un uomo senza alcun travestimento è una di queste, un meccanismo portato agli estremi visto che la donna provoca i turbamenti di una sua avversaria, la moglie del ricco possidente (Sibelle Hu), che la idealizza come l'amore che non ha mai provato nella sua (triste) vita. Episodio che si può gustare in uno dei travolgenti duelli, a inizio film, sospeso su una pira di legni attraversati da continui movimenti di camera e stacchi di ripresa, diretti da Corey Yuen ("Ninja in The Dragon's Den") in una delle sue più apprezzate regie. Corey Yuen si occupa delle coreografie dei combattimenti, probabilmente il martial-director che Jet Li ha utilizzato di più in carriera, con la collaborazione del grande Yuen Tak ("Once Upon in China 2"), altro nome fondamentale poco riconosciuto che meritava sorte migliore: nel 2001, sempre con Jet Li, rimane compromesso dal fiasco americano di "The One", un film davvero pessimo.
Jet Li se la cava nelle gag comiche, non è certo il suo piatto forte, si prodiga in sorrisi (esagerati) con la bella Ting Ting (Michelle Reis) a cui riesce pure a dare un bacio (sulla guancia!), mentre impressiona appena accenna a qualche colpo di arte marziale, da lasciare a bocca aperta lo scontro di piazza con Sibelle Hu, con i due contendenti che non devono toccare terra, pena la sconfitta, in un turbine di salti sopra le teste della gente assiepata e il palco di legno usato in una serie di impossibili trampolini. Solo per questa (incredibile) sequenza andrebbe visto il film. "Fong Sai Yuk" però ribalta senza scomporsi troppo le carte e si trasforma in una drammatica, violenta contesa tra gli emissari del governatore e una congrega di cospiratori, contrari all'oppressione, capeggiati proprio dal padre di Sai Yuk (Paul Chu). Sin dalle prime scene si nota l'avvicinamento del temibile governatore Manchu, in cerca di una lista di nomi collegati alla setta ribelle.
A interpretare il governatore, il vero villain del film, è il giovanissimo (21 anni) e allora poco conosciuto Chiu Man Cheuk, magari anche il nome può dire poco ma si tratta del futuro protagonista del leggendario e celebrato "The Blade" (1995) di Tsui Hark. Il personaggio di Chiu Man Cheuk è spietato ed efficiente, non è difficile immaginare che dovrà vedersela con Fong Sai Yuk verso il finale, un altro duello memorabile da assaporare per l'originalità e la violenza. "Fong Sai Yuk" riserva anche un paio di momenti drammatici, molto toccanti, da segnalare almeno quello in cui Sai Yuk si avventura in un avamposto Manchu per reclamare la salma di un amico, da non anticipare l'eccezionale tecnica di combattimento che l'eroe utilizza nella fuga. Il film ha talmente tanto successo che viene prodotto un sequel istantaneo sugli stessi livelli: "Fong Sai Yuk 2" (1993), sempre diretto da Corey Yuen e con protagonista Jet Li. Conosciuto in occidente anche con il titolo di "The Legend of Fong Sai-Yuk".
Tit.originale: "Fong Sai-Yuk"
Paese: Hong Kong
Rating: 9/10