Frank Miller, il segreto è l’atmosfera

Aggiornato il Gennaio 4, 2007 da Il Guru dei Film

ImageAbbiamo intervistato Frank Miller, il genio del fumetto di Batman, il ritorno del Cavaliere scuro e Sin City. Ci ha parlato dei suoi nuovi progetti, Sin City 2 e un film da regista da The Spirit, il classico di Will Eiser, di 300, il film di Zack Snyder appena uscito in America, tratto dalla sua opera sulla battaglia delle Termopili e del suo lavoro con un'ironia e un sense of humour che smentiscono la sua fama di personaggio difficile.

L’ universo del genio della crime story contemporanea a fumetti ha preso forma in un cinema di Montpelier nel Vermont. Frank Miller aveva sei anni ed era andato insieme ai genitori e al fratello Steve a vedere un film di Rudolph Mate' sulla battaglia delle Termopili. “Rimasi sbalordito per il finale: papà, dissi: I buoni perdono. Quella storia dei 300 Spartani che resistettero fino alla morte contro migliaia di Persiani in una battaglia che in fondo è l’ origine della democrazia in Grecia da quell giorno mi ha posseduto perché mi ha fornito la nozione di eroe che non fa quello che fa per una medaglia tipo Luke Skywalker o perche' poi torna a scuola come quel mocciosetto grazioso di Harry Potter. L’eroe fa quello che fa perche' e' giusto'.
A quasi 50 anni (è nato nel ’57), Frank Miller oggi e' una star ma quella storia delle Termopili non l’ha mai abbandonata. Tanto che e' diventata prima uno dei suoi albi piu' celebri negli anni ’90 e ora un film, '300', di Zack Snyder, cartoonist in proprio e regista di 'Dawn of the dead'  appena uscito negli Usa al quale ha collaborato.
Nella storia del fumetto Miller è entrato definitivamente nell’ ’86 con 'Il ritorno del Cavaliere Scuro' in cui ha reinterpretato Batman come una sorta di furibondo vendicatore riformulando quei canoni del super eroe che sono stati il canovaccio su cui sono stati costruiti I film di Tim Burton e Christopher Nolan.
Con Sin City, in un certo senso è andato ancora più in là. Come fumetto è una delle più belle e originali crime story di sempre. Come film, firmato insieme a Robert Rodriguez, rappresenta il primo passo di una nuova forma di integrazione tra cinema e fumetto grazie all'uso dello schermo verde ('ma è anche blu', come tiene a precisare lui).
Frank Miller è stato in Italia per ritirare il Capri Global Award. Per quell'occasione l'ho intervistato per telefono – lui era New York – per Repubblica. Per le solite questioni di spazio, l'articolo pubblicato contiene solo una parte delle molte cose che Miller ha raccontato in una conversazione basata essenzialmente sul suo lavoro e sui suoi progetti per il cinema, 'Sin City 2' e un adattamento di The Spirit, leggendario investigatore con impermeabile e cappello tornato dalla morte creato da uno dei grandi all time del fumetton, del Will Eiser.
La cosa da raccontare e' che Frank Miller e' un conversatore delizioso che arricchisce i suoi pensieri con un' ironia e un sense of humour che sono molto lontani dalla sua fama di personaggio ostico.
“Abbiamo finito lo script di Sin City 2. Ora dipende dagli impegni di Robert Rodriguez che è stato assorbito dal progetto a quattro mani con Quentin Tarantino. E’ certo che ci sarà Angelina Jolie. Come regista fimerò un adattamento di The Spirit, il classico di Will Eiser che sarà piuttosto diverso dal personaggio delle sue storie più recenti” esordisce.
Dopo le sue non felici esperienze come sceneggiatore di Robocop 2 e 3 sembra che grazie allo schermo verde il suo rapporto con il cinema sia cambiato. Dipende dal fatto che ora è possibile conservare l’atmosfera originale dei fumetti?
“Molto astuto! Senza l’atmosfera Sin City sarebbe stata una crime story come un’altra. La sua idea di partenza e' stata inventare una combinazione tra I manga giapponesi e I fumetti americani. I manga si leggono troppo in fretta, I fumetti americani hanno troppe parole. Ora io non voglio che le mie storie vengano lette di corsa. E' per questo che dilato le forme delle tavole, costringo il lettore a seguire un percorso. E poi c'e' l'atmosfera. Per capire di cosa parlo credo che un esempio perfetto sia Calvin & Hobbes che senza sarebbe una striscia come un'altra. Per questo dico che senza lo schermo verde, un film da  Sin City sarebbe stato impossibile. Senza contare che consente di sposare disegno e attori in carne e ossa. E qualche volta gli attori recitano in modo straordinario'.
Lei è diventato famoso ridefinendo Batman. Tenendo conto che una volta ha detto che 'i super eroi erano diventati dei personaggi ridicoli nella vita reale' qual e' stato lo spunto iniziale?  
'Quando mi hanno offerto di scrivere la storia di Batman mi sono chiesto: che tipo di mente ha un uomo che si veste da pipistrello e esce da casa in quel modo? Puo' essere una persona tranquilla?
Questa e' stata l'idea-guida. La seconda considerazione riguardava il fatto che ormai era sufficiente guardare fuori dalla finestra per vedere qualcosa di molto peggio del crimine descritto dai fumetti. Spirit è un investigatore che torna dalla morte, indossa cappello e impermeabile eleganti e frequenta donne bellissime. Che tipo è una persona del genere?”.
E che tipo sara' il suo The Spirit?
Molto fedele all'originale. Will Eiser ha creato un personaggio che poi e' stato modificato quando lui e' stato arruolato e non ha piu' potuto occuparsi dei fumetti. Sicuramente sara' piu' spaventoso di quello delle storie piu' recenti e poi le sue storie non saranno ambientate negli anni '40 come nei comics. Il suo nemico sara' l'orrendo The Octopus e ci saranno anche delle donne bellissime. Non dimentichiamo che The Spirit e' un personaggio dal look e dalla personalita' sfavillanti. Sinceramente non sono molto interessato a essere realistico: se vuoi la realta' allora vai a vedere un documentario'.
Torniamo a '300'. E' contento del lavoro fatto da Snyder e in che cosa l'esperienza e' stato diversa da quelle di Robocop 2 e 3?
300 e' il mio tentativo di essere un classico (ride). Ho lavorato moltissimo per documentarmi, sono stato in Grecia ho condotto delle ricerche sul campo. Snyder ha fatto un ottimo lavoro utilizzando lo schermo verde. In realta' si tratta di un suo film io non ho grandi meriti. Quanto a Robocop si tratta di una situazione fuori controllo. Sono stato pagato ma quello che avevo scritto in realta o non e' stato utilizzato oppure e' stato radicalmente cambiato'
Va anche detto che all'epoca non esisteva lo schermo verde.
E' proprio quello che volevo dire. Non si deve mai dimenticare il potere del mezzo che si sta utilizzando. Il cinema non e' la stessa cosa del fumetto e viceversa. Ecco perche' sono cosi' contento delle possibilita' offerte dalla tecnologia e dagli schermi.
E’ vero che il più bel ricordo della sua infanzia è un albo gigante con le ristampe delle prime avventure di Batman?
“Yeeeaaah! Batman mi ha aperto la mente. Mia madre mi dice che a sei anni ho cominciato a dirle che avrei disegnato fumetti per il resto della mia vita. Quando lavoro tento sempre di ricreare le emozioni che provavo quando leggevo quell’albo”.

Paolo Biamonte