Aggiornato il Maggio 21, 2009 da Il Guru dei Film
Italian-exploitation anni 80 piena di azione e scenari post-apocalittici, un film scatenato e selvaggio diretto da Enzo G. Castellari.
Imprecisato futuro prossimo. Una società di costruzioni di New York comincia a radere al suolo il quartiere del Bronx per la realizzazione di un nuovo centro residenziale di lusso, un’operazione speculativa che prevede l’eliminazione degli abitanti della zona, poveri e disadattati, che vengono all’insaputa delle autorità deportati e uccisi da squadroni della morte. Il giovane e ribelle Trash (Mark Gregory) riesce a riunire quello che resta delle gang criminali del Bronx e iniziare una violenta resistenza contro i “disinfestors” guidati da Floyd Wangler (Henry Silva), il mercenario al soldo della società senza scrupolo.
Senza troppi giri di parole “Fuga dal Bronx” è un film fantastico, probabilmente il migliore nel genere tutto italiano”Bronx/post-atomico”, nato sullo sfruttamento del clamore suscitato dalle pellicole di Hill (“I guerrieri della notte“) e Carpenter (“1997 Fuga da New York“), senza dimenticare i film di George Miller (“Interceptor il guerriero della strada“). Concepito come il sequel di “1990 I guerrieri del Bronx“, uscito solo l’anno precedente, “Fuga dal Bronx” è un’opera genuina e diretta come è ormai sempre più raro riconoscere, una dimostrazione di cinema derivativo eppure vitale al punto da riuscire ad influenzare nello spirito ed in certe soluzioni visive alcune mirabili pellicole recenti come “Equilibrium” (2002) e “Doomsday“(2008).
Serie b ai massimi livelli girata con pochi mezzi, entusiasmo e una forza fuori dal comune, irrisa ai tempi e mai del tutto rivalutata (imbarazzante la media-voto degli utenti del più famoso sito di cinema mondiale, IMDB, che lo colloca al momento tra i peggiori 100 film di tutti i tempi. Contenti loro) “Fuga dal Bronx” mantiene intatta un’irruenza ormai sconosciuta per il recente cinema italiano, disperso nella maggior parte dei casi in produzioni infime e colpevole di avere rimosso peculiarità che un tempo permettevano riscontri in tutto il mondo, se non di critica, di ingenti incassi.
Le riprese effettuate nel vero quartiere del Bronx , oltre ad altri set circostanti il New Jersey, ritraggono un desolante paesaggio di macerie e distruzione, una cornice resa ancora più drammatica dall’azione di uomini in tuta ignifuga armati di lancia-fiamme che infieriscono contro indifese persone, colpevoli di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Non tutto è perduto: di grande effetto l’entrata in scena dell’eroe dal trucido look Trash, interpretato dal nostrano Marco Di Gregorio in arte Mark Gregory (“Thunder“, “Thunder 2“), che fa esplodere un elicottero nemico a colpi di pistola per poi inforcare una moto con un teschio posto sul manubrio. Un grande.