Furia cieca (1989)

Aggiornato il Aprile 16, 2009 da Il Guru dei Film

Film: Furia CiecaL’esordio hollywoodiano del regista australiano Noyce è una rivisitazione in chiave moderna del personaggio giapponese Zatoichi, lo spadaccino cieco. Rutger Hauer nel suo primo e unico film d’arti marziali.

Nick Parker (Rutger Hauer) è un soldato americano dato per disperso nella guerra del Vietnam. L’uomo è ancora vivo anche se cieco dopo lo scoppio di una granata; grazie alle cure e agli insegnamenti della gente di un villaggio locale riesce a sviluppare una tecnica in grado di percepire i suoni e i movimenti che lo circondano e a divenire un abile spadaccino. Passano diversi anni e Nick decide di tornare a casa per incontrare Frank, il suo indimenticato commilitone che ora naviga in cattive acque minacciato da un’organizzazione criminale che non esita a usare la violenza contro la sua famiglia. Nick arriva in aiuto del piccolo Billy, il figlio di Frank, preso di mira dai killer comandati da un boss malavitoso invischiato in un giro di droga.


Forse è una casualità ma nello stesso anno (1989) in cui Shintaro Katsu interpreta per l’ultima volta il personaggio che lo ha reso celebre, Zatoichi, nel film omonimo giapponese da lui anche diretto, dall’altra parte dell’oceano esce “Furia cieca”, un omaggio alle gesta dello spadaccino cieco in versione occidentale. Il regista australiano Philippe Noyce segue le orme di alcuni suoi illustri connazionali come Peter Weir (“Pic nic ad Hanging Rock”) e George Miller (“Interceptor il guerriero dela strada”) e approda in America, dopo il successo del thriller-horror “Ore 10 calma piatta”( 1989), un film che ha anche il merito di avere fatto da trampolino di lancio per Nicole Kidman.

“Furia cieca” è un film sbilanciato nei territori puri del cinema di serie-b che avrebbe potuto compromettere la carriera di chiunque, Noyce invece diviene in seguito un apprezzato autore di pellicole di grosso successo come “Giochi di potere” (1992), “Sotto il segno del pericolo” (1994), “Il collezionista di ossa” (2002), ecc. Il film sin da subito si presenta come improbabile mix di ironia e violenza, indeciso sulla direzione da prendere alternando momenti altamente drammatici (Nick ferito in Vietnam, l’esecuzione della moglie di Frank, ecc.) ad altri assolutamente comici se non demenziali (la sequenza di Nick che guida un’autovettura).