Aggiornato il Luglio 15, 2010 da Il Guru dei Film
Un thriller di ambientazione bellica all’indomani dell’invasione americana a Bagdad nel 2003 per rovesciare il regime di Saddam.
Marzo 2003, le truppe statunitensi hanno occupato Bagdad e messo in fuga il dittatore Saddam Hussein. L’ufficiale Miller è a capo di una squadra impiegata per scovare le armi di distruzione di massa segnalate dall’intelligence, dopo avere ispezionato diversi siti però degli ordigni non vi è traccia. Mentre è in missione Miller viene avvicinato da un iracheno che gli segnala dei movimenti sospetti di uomini armati nei pressi di una villa, l’informazione si rivela fondata, la squadra di Miller irrompe in una riunione di alcuni fedeli di Saddam, tra i quali un importante generale che riesce a dileguarsi. Miller nel parapiglia dell’azione rinviene un taccuino pieno di indirizzi a cui tiene in particolare modo il governativo Poundstone, la più alta carica militare della Green Zone, che impone con la forza il recupero dello scottante reperto. Miller ha più di un sospetto sulla condotta del governo USA e inizia, fiancheggiato da un agente CIA, una pericolosa indagine sulla sporca guerra in corso.
Il regista Paul Greengrass e la star Matt Damon si ritrovano dopo la fruttuosa collaborazione negli ultimi due capitoli della serie "Jason Bourne", l’intenzione di coniugare la spettacolarità dei blockbuster con l’impegno politico dimostra l’ambizione di Greengrass, non nuovo a trattare temi scottanti come nei passati "Bloody Sunday" (2002), sui fatti di sangue del 30 gennaio 1972 in Irlanda del nord, e "United 93" (2006), sul tragico dirottamento di un aereo di linea nel fatidico 11 settembre 2001; quest’ultimo può essere visto come sorta di prequel di "Green Zone", il nuovo film in cui si raccontano (in parte) le rovinose ed enormi conseguenze dell’attentato terroristico che sconvolse il mondo. Lo spunto è un libro, "Imperial Life in the Emerald City" di Rajiv Chandrasekaran, lo scenario è quello tristemente noto della città di Badgad ridotta in ginocchio a seguito dell’occupazione americana, intenta in una "sporca guerra" paragonabile senza troppe difficoltà a quella del Vietnam. I film dedicati a questo inglorioso conflitto cominciano a ingrossare le fila, basti pensare al pluridecorato "The Hurt Locker" (2008) e "The Kingdom" (2008), mentre tutto tace sinora sull’altra guerra, in Afganistan, anche dal punto di vista mediatico.