Il Conte Dracula (1970)

Aggiornato il Marzo 12, 2016 da Il Guru dei Film

Il Conte Dracula diretto da Jesus Franco, uno dei più fedeli adattamenti del Dracula di Stoker …

Tit. Originale: Nachts, wenn Dracula erwacht
Paese: Spagna, Germania, Italia
Rating: 7/10

Fine 800, L’avvocato Jonathan Harker viene ritrovato privo di sensi dopo avere soggiornato nel castello dell’inquietante Conte Dracula. Il giovane ora è in cura presso la clinica del prof. Van Helsing e raggiunto dalla fidanzata Mina, accompagnata dall’amica Lucy. Dracula si trova nelle vicinanze e non esita ad attaccare l’indifesa Lucy, il conte si rivela un terribile vampiro che succhia il sangue delle sue vittime per rigenerare il corpo. Van Helsing è pronto ad iniziare una lotta contro il vampiro. 

All’interno dell’inesauribile filone dei film sui vampiri, l’opera di Franco è da sempre segnalata come una delle più fedeli rispetto la fonte letteraria primaria “Dracula” di Bram Stoker. Fama veritiera nonostante alcune modifiche difficili da non evidenziare, la più immediata è l’ambientazione mancata di Londra e il conseguente viaggio in barca del vampiro chiuso nella bara per raggiungerla non previsto. Siamo invece più vicini alla natia Transilvania, nei pressi di Budapest che nel film è ricreata con locations ricavate in Spagna, Francia e Italia. Il film è ricordato anche per avere come protagonisti Christopher Lee (Dracula) e Klaus Kinski (Renfield). Lee in uno degli innumerevoli ruoli da vampiro in carriera, propone per la prima volta un Dracula baffuto, in onore alla stirpe e la storia del personaggio, tanto da farlo sembrare un antico guerriero barbaro. Impeccabile, elegante e sinistro, l’attore inglese da solo vale come di suo solito, la visione. 

Kinski è più defilato in secondo piano nella parte dell’internato Renfield, un ruolo più congeniale per lui è difficile pensarlo, chiuso per tutto il film dentro a una stanza di contenimento imbottita per malati di mente, non proferisce parola, compie gesti disgustosi e rantola nel delirio, una parabola che finisce per inquietare e rattristare allo stesso modo. Il regista spagnolo Franco in piena attività in quel periodo dirige in media 6 film all’anno, nel 1970 si contiene, al contrario di quanto si possa immaginare non condisce la vicenda con scene di erotismo, trend che cominciava a frequentare in modo assiduo. Non serve del resto quando nel cast hai una Soledad Miranda nella parte di Lucy, molto casta, eppure così sensuale e bellissima. Lo stesso anno l’attrice muore tragicamente a 27 anni in un incidente stradale, usciranno in seguito postumi altri film sempre interpretati con la regia di Franco che l’aveva promossa simbolo suadente del suo cinema. 

Come in tutti film del regista la produzione è povera, le scenografie si fanno comunque valere, mentre fanno sorridere i pipistrelli finti che svolazzano vicino alle finestre dei protagonisti. La tensione è decente anche grazie alla colonna sonora di Bruno Nicolai che rappresenta la componente italiana della pellicola insieme al montatore Bruno Mattei, il famigerato e futuro regista di serie b, le sequenze di Kinski inoltre sono state girate in Italia. Mancano scene davvero rimarchevoli ma per gli appassionati del genere (gotico) si tratta di un film da non perdere, Lee ogni qual volta compare sparge il suo magnetismo, l’atmosfera è sinistra e sensuale nonostante le giovani serve di Dracula che si intravedono non scoprono un solo centimetro dei loro corpi. A deludere invece è il Van Helsing di un grande attore come Herbert Lom, per dire, non si avvicina mai al sommo Peter Cushing. 

Due bellimbusti nelle parti di Jonathan Harker e del fidanzato di Lucy si occupano delle scene più impegnative e d’azione, in un ruolo secondario c’è Paul Muller (il dottore), molti lo ricordano per essere stato in seguito il mitico Visconte Cobram di Fantozzi contro tutti (1980). Il film è scorrevole e ormai risaputo ma ha un rigore che in altre pellicole di Franco è assente, senza momenti di stanca, da notare che il regista compare nel ruolo di maggiordomo nella clinica di Van Helsing. Può essere visto come una rilettura più fedele del film di Fisher, Dracula Il vampiro (1958) di sicuro più celebrato, con un Christopher Lee ancora una volta memorabile. Il finale con la processione degli zingari riporta la storia alle radici di una terra segnata di superstizioni e arti magiche da non nominare. Un ancora valido film vampirico.

Sciamano

Il Conte Dracula