Aggiornato il Maggio 29, 2009 da Il Guru dei Film
Strepitosa action-comedy che segna l’esordio americano di Kirk Wong, uno dei migliori registi di Hong Kong degli anni 90. Prodotto da John Woo e Wesley Snipes.
Melvin (Mark Whalberg) conduce una doppia vita di killer e tenero fidanzato della bella Pam che vuole al più presto sposare, il ragazzo trova anche il tempo per un’amante che lo assilla con richieste di denaro. Gli affari per Melvin non vanno molto bene accetta quindi un’offerta del suo compare Cisco (Lou Diamond Phillips) che lo coinvolge nel sequestro della giovane figlia di un magnate giapponese. I due però non sanno che la ragazza è la “figlioccia” del loro capo, Paris, che ha immediatamente sguinzagliato i suoi uomini per uccidere i sequestratori.
“The Big Hit” a prima vista può sembrare un action più spiritoso del solito eppure, oltre alle continue trovate comiche e sequenze d’azione spettacolari, non è difficile individuare al suo interno una raffigurazione corrosiva della “american way of life” quasi cinica e deprimente, una panoramica di un malessere diffuso nel ceto medio omologato, si veda a proposito la surreale sequenza della potatura sincronizzata del giardino di un quartiere benestante, e la constatazione di un diffuso sgretolamento dei rapporti tra le persone impegnate, sempre e comunque, a una soddisfazione di bisogni personali per lo più riconducibli al dio denaro. A ben vedere il film di Kirk Wong è speculare a “Thursday“, film dello stesso anno che assume il medesimo approccio ironico-violento per parlare di persone vacue e ambientazioni middle-class plastificate.
Melvin è un killer che ha ucciso circa 100 persone come gli rinfaccia Cisco ma ha un grande bisogno di essere amato, forse per questo si dibatte tra due donne che non sembrano capirlo, in particolare i genitori di Pam sono un ulteriore ostacolo per la vita coniugale che si appresta a intraprendere, semplicemente esilaranti gli incontri del ragazzo con la coppia ebrea di mezza età che vede il padre, interpretato da un redivivo Elliot Gould, cercare solo unicamente del whisky da bere, mentre la madre ossessiva e pettegola è contraria che la figlia convoli a nozze con un cattolico. Come se non bastasse Melvin deve occultare prima un cadavere e poi un ostaggio capitati in casa nei momenti meno opportuni. “Il grande colpo” macina gags e sequenze action a ripetizione, i dialoghi trattano temi a dir poco volgari con una leggerezza quasi sublime e le risate si sprecano ad ogni occasione: uno dei mattatori è Lou Diamond Philipps mai stato cosi simpatico come nel ruolo di Cisco, un farabutto che non aspetta altro di fregare il prossimo, Melvin compreso, sempre con la battuta pronta ma capace di trasformarsi in spietato assassino.