Il Mondo dei Replicanti – Una vita da remoto

Aggiornato il Gennaio 6, 2010 da Il Guru dei Film

Film: Il Mondo dei Replicanti

Bruce Willis questa volta è un poliziotto alle prese con un mondo dove gli umani stanno a casa al sicuro e comandano a distanza degli avatar meccanici che vivono in strada al loro posto. Ma un complotto mette tutti in pericolo.

 

Ispirato a un graphic novel di Robert Venditti e Brett Weldele, Il mondo dei replicanti è un’originale variazione sul tema del rapporto uomo macchina. L’invenzione che ha azzerato i crimini nel mondo e ha dato a ognuno la possibilità di avere l’aspetto che desidera si chiama surrogati (The Surrogates è il titolo originale). In sostanza sono dei robot sofisticatissimi che sono delle copie perfette, anzi perfezionate, degli umani e vivono al loro posto per le strade. Quanto agli uomini stanno a casa al riparo e, attraverso il cervello, comandano a distanza i loro avatar meccanici ai quali trasmettono anche sentimenti ed emozioni.

Come sempre c’è però una sacca di resistenza di terrestri che rifiutano di delegare la loro vita ai surrogati e vivono in una sorta di bidonville il cui accesso è negato ai replicanti. E come spesso accade, c’è anche un complotto. A scoprirlo è l’agente Greer, Bruce Willis, che insieme alla collega Peters, è chiamato a indagare sulla morte del figlio del dottor Canter, l’inventore dei surrogati. A quanto pare c’è un virus che distrugge i surrogati e annienta i cervelli umani a essi collegati.

Film: Il Mondo dei Replicanti

Greer-Bruce Willis inizia l’indagine da surrogato ma presto si trova coinvolto come umano. Si sa che un poliziotto interpretato da Willis non può seguire regole e codici e il minimo che si trova ad affrontare è un complotto su scala mondiale.

La sceneggiatura di Michael Ferris e John D. Brancato (gli stessi di Terminator: Salvation) mescola echi di Terminator e Strange Days (ricordate lo squid? la droga tecnologica che forniva situazioni estreme in prima persona facendo indossare un caschetto?) e mette Bruce Willis nel suo habitat naturale, fatto di esplosioni, casini inimmaginabili, ritmo infernale. Il tutto in obbedienza a una sola regola: non importa quale sia il problema, non importa in che modo (ma se è alla faccia delle autorità è meglio) Bruce lo risolverà.

E come spesso gli è capitato in carriera, in mezzo a tutto quel casino c’è anche spazio per pensare.

Paolo Biamonte