Inferno (1980)

Aggiornato il Giugno 18, 2009 da Il Guru dei Film

Film: Inferno (1980)Dario Argento dirige il sequel del capolavoro “Suspiria” con l’appoggio dei grossi capitali della 20th Century Fox, un horror fastoso e visionario tra i migliori della filmografia dell’autore.


La giovane Rose rinviene a New York una copia del libro “Le tre madri”, scritto dall’architetto alchimista Varelli, che descrive l’esistenza di tre potenti streghe capaci di spargere il male nel mondo attraverso le loro dimore situate a Friburgo, Roma e New York. Rose è convinta di abitare in una di queste case maledette, comincia quindi una pericolosa indagine personale non prima di avere avvertito il fratello Mark, studente presso Roma, a sua volta coinvolto in avvenimenti inquietanti.

La svolta metafisica-irrazionale di “Suspiria” (1977) che ha sprofondato il suo cinema nell’horror puro induce Argento, anche per l’enorme consenso internazionale ottenuto, a proseguire una personale saga esoterica intorno al culto di tre malevole streghe, Mater Suspiriorum-Mater Lacrimarum-Mater Tenebrarum, accentuando le atmosfere oniriche in cui vengono calati i personaggi, in una sorta di mondo sognante parallelo popolato da ombre e continui segnali di morte.

Inferno” è l’ideale seguito di “Suspiria” da cui assorbe il gusto stilistico e scenografico con l’intenzione di amplificarne l’impatto visivo, in parte ci riesce con una primo tempo straordinario che sviluppa i momenti migliori quando la vicenda è priva di dialoghi e Argento, a briglie sciolte, è intento nella costruzione di situazioni paradossali e terrificanti, difficile dimenticare l’immersione della giovane Rose nella stanza allagata di un sotteraneo e il cadavere putrefatto che le si para dinnanzi, altrettanto memorabile la sequenza del duplice efferato omicidio all’interno di un appartamento di Roma, in quest’ultima occasione il regista rievoca i luoghi di “Profondo rosso” (1975) per le inquadrature del sinistro corridoio avvolto nel buio, l’utilizzo delle musiche di Verdi tratte dal “Nabucco” con “Va pensiero“, inoltre, conferiscono potenza a quella che è una vera sinfonia di morte.