Aggiornato il Febbraio 18, 2010 da Il Guru dei Film
Non c’è tregua: l’aereo si incastra sulle cime degli alberi, lo spinosauro torna alla carica accanendosi sulla carlinga che rotola a terra e uccide un altro dei mercenari in maniera brutale, in seguito gli occupanti guidati da Grant ancora incolumi fuggono a piedi sino a incontrare un T-Rex che ingaggia un confronto feroce a colpi di morsi, breve ma memorabile, con lo Spinosauro che ha la meglio. Un duello da inserire in un’ideale antologia dei monster-movies: FX favolosi, montaggio serrato e violenza. Altri "animaletti simpatici" sono i velociraptors, scattanti già dal nome, che hanno sviluppato una forma d’intelligenza grazie a una cassa di risonanza della calotta cranica, le bestiole sono sofisticate al punto da muoversi in gruppi coordinati, e non tardano a farsi vivi in un centro di ricerche abbandonato, una fantastica scenografia post-apocalittica che rivela interni lugubri con macchinari-incubatrici in disuso, e causano la divisione degli umani che fuggono in diverse direzioni.
La mano di Spielberg-produttore, sempre che sia la sua, si può intravedere nell’ennesima glorificazione della famiglia attraverso i due genitori, gli ottimi William H. Macy ("Fargo") e Tea Leoni ("Deep Impact"), separati per una causa di divorzio e, come prevedibile, riappacificati nella ricerca del pargolo, il tutto condito con simpatiche gags. Sam Neil si trova a suo agio nel ruolo di Grant, un uomo di poca azione seppure vestito come l’Indiana Jones di Harrison Ford, il paleontologo visto nel primo "Jurassic Park" (1993), ma non contemplato nella seconda avventura "Jurassic Park: il mondo perduto" (1997), torna con circa dieci anni in più e un fare paternalistico nei confronti del giovane assistente Billy (Alessandro Nivola), che la combina grossa: ruba delle uova di Velociraptors attirandoli, ma riuscirà a riscattare l’errore. "Jurassic Park III" è un film di fughe continue, dopo avere schivato un nuovo attacco dello Spinosauro, trattenuto da un recinto imponente, i protagonisti riescono a ricomporre il gruppo e riparano in un altro insediamento umano deserto, di cui ignorano lo scopo: si tratta di un enorme uccelliera, adibita agli Pterodattili, edificata nelle gole di un Canyon. Notevoli le sequenze sui ponti pericolanti inghiottiti dalle nebbie, sembra uno schema di un videogame, con le improvvise sortite dei giganti alati.
Altro cambio di location(s), ora i nostri eroi riescono a mettere in moto un battello lungo il fiume, preludio a una delle scene più divertenti. La suoneria del cellulare-satellitare, nel prologo consegnato a uno dei mercenari poi sbranato, trilla sino a rivelare la sua posizione: una fumante montagna…di escrementi(!), depositati dallo Spinosauro che non tarda a rivelarsi in un attacco degno di Godzilla, un grande momento action ambientato in acqua e reso incandescente da esplosioni improvvise. Finale fulmineo, forse anche troppo, in linea con lo spirito di evasione pura del film.
"Jurassic Park III" incassa meno dei precedenti capitoli, 368 milioni di $, resta una cifra considerevole tanto da permettere la pianificazione del quarto capitolo, rimandato e poi interrotto per la prematura scomparsa del grande Crichton (1942-2008), e di recente annunciato dallo stesso Joe Johnston ("Wolfman"), che sembra tenere molto al progetto. "Jurassic Park III" dura poco più di 90 minuti, ben mezzora meno dei suoi predecessori, un film che scivola senza pause grazie a una regia fluida, supportata da effetti speciali all’avanguardia che non disdegnano di ricorre a vecchi trucchi del passato (miniature, protesi, ecc.) . Grande monster-movie.
Titolo Originale: "Jurassic Park III"
Paese: U.S.A.
Rating: 8/10