Aggiornato il Maggio 31, 2012 da Il Guru dei Film
Jason Statham, Robert De Niro e Clive Owen sono i protagonisti di questo action ispirato a una storia vera e ambientato nella guerra segreta dell’Oman che racconta uno scontro mortale tra killer professionisti ed ex agenti delle SAS.
Guarda i primi cinque minuti di Killer Elite!
Killer Elite mette insieme un cast molto attraente – Jason Statham, Robert De Niro e Clive Owen, con una sceneggiatura basata su una storia vera che riporta a una delle vicende più misteriose degli ultimi decenni, la guerra segreta in Oman. Il film è infatti basato su un libro di Ranulph Fiennes, ex agente delle SAS che, tra finzione e realtà, racconta la storia lasciando intendere di esserne stato uno dei protagonisti.
Il protagonista è Danny (Jason Statham) un killer che insieme al suo vecchio maestro Hunter (Robert De Niro) e a un gruppo di elite opera in un ambito vicino ai servizi segreti. Dopo che in una missione ha rischiato di uccidere un bambino, Danny decide di ritirarsi a vita privata.
Il suo volontario esilio durerà poco: Hunter viene rapito dal sultano dell’Oman. Per ottenere la sua libertà, Danny dovrà rintracciare e uccidere, non senza averli prima fatti confessare davanti a una telecamera, gli agenti delle SAS (le truppe speciali dell’aviazione inglese) che durante l’intervento per sedare la rivolta di un gruppo filo comunista hanno ucciso i figli del sultano.
Il problema è che gli agenti in questione sono ex SAS chiamati The Feather Men e guidati da un ex soldato per nulla deciso ad adattarsi a una vita senza guerra, Spike (Clive Owen).
Se De Niro qui mette il suo proverbiale understatement al servizio di un personaggio di contorno (che solo nell’ultima parte ha modo di emergere), il film vive del confronto a distanza tra Danny e Spike. D’altronde non si scrittura un attore come Jason Statham se non si ha a disposizione una pellicola ad alto tasso di action.
Non lasciatevi ingannare dal fatto che Danny sembra portare a termine la sua missione in modo relativamente facile: perché quando sembra che le cose vadano così la sceneggiatura prende una piega imprevista e restano ancora diversi minuti da guardare.
Paolo Biamonte
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