Aggiornato il Maggio 8, 2013 da Il Guru dei Film
Il debuttante Fede Alvarez dirige il remake del titolo che nel 1981 ha rivelato Sam Raimi che ha scelto il regista ed è il produttore del film. Una rilettura fedele ma anche segnata dalla personalità di un autore destinato a lasciare un segno.
Sam Raimi ha scelto in prima persona il regista che ha diretto il remake de La Casa, il film che lo ha rivelato nel 1981. Raimi, che produce il film insieme a Bruce Campbell e Robert Tapert (rispettivamente protagonista e produttore dell’originale) ha chiamato l’esordiente Fede Alvarez, che si è fatto conoscere grazie al corto Ataque de Panico.
Nel 1981 Raimi ha girato il film in 16 mm con pochi soldi e ancora meno possibilità di effetti. Come lui stesso ha raccontato, La Casa è diventato un classico grazie al mercato home video.
Alvarez è rimasto essenzialmente fedele all’originale: ha spostato la vicenda trent’anni dopo ma la storia è rimasta quasi inalterata. Il ricorso alle tecniche digitali è ridotto all’osso: in compenso sono stati usati 25 litri di sangue e più di 300 tipi di fluidi ripugnanti e il contributo di un esperto in protesi (Roger Murray).
Si avverte comunque il tocco di una personalità originale, di un autore che non fa concessioni e che riesce a restituire vitalità a un film che è davvero in grado di generare orrore e spavento.
La Casa del titolo è una capanna nei boschi dove cinque ragazzi si rifugiano per aiutare un’amica ad affrontare i primi giorni di astinenza dalla droga.
Purtroppo per loro trovano un libro misterioso la cui lettura genera un demone che si impossessa dei ragazzi e li scaraventa in una realtà terrificante.
Alla fine il film diventa la lotta di uno solo per la sopravvivenza e, in generale, la sfida per non essere travolti dai propri demoni.
Alvarez è chiaramente un talento che, nonostante sia all’esordio, dimostra di avere un’assoluta padronanza del suo mestiere: rispetta l’originale, usa i più classici elementi dell’horror ma non fa sconti e riesce a trasformare il remake di un classico in un film destinato a lasciare a sua volta un segno.
Paolo Biamonte
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