Aggiornato il Aprile 2, 2009 da Il Guru dei Film
Zhang Yimou dirige un nuovo wuxiapian nella scia del successo del precedente “Hero”.
Durante la dinastia Tang la setta rivoluzionaria dei “pugnali volanti” approfitta della debolezza dell’imperatore per minare il suo potere sempre meno autoritario.
Il comandante di guarnigione Leo (Andy Lau) incarica il suo sottoposto Jin (Takeshi Kaneshiro) di usare come esca la danzatrice Mei (Zhang Ziyi), una spia dei ribelli, per arrivare ai vertici dell’organizzazione rivoluzionaria nascosta nelle impervie foreste della regione. Jin è ormai certo di riuscire nell’impresa ma non ha fatto i conti con i propri sentimenti: il ragazzo si innamora presto della bella Mei.
Non è il caso di rammaricarsi troppo, nella vita reale avvengono ingiustizie ben peggiori, ma anche al cinema esistono pellicole che ricevono meriti eccessivi e consensi spropositati, le cause sono molteplici, una delle più lampanti è la capacita di “vendersi bene”: può rientrare senza troppi problemi nella categoria il kolossal “Hero” (2002), un wuxiapian che sembra più un pilot di una pubblicità di profumi che un film vero e proprio. Dietro a queste operazioni a lunga gittata sul mercato internazionale compare il nome di Zhang Yimou, un regista già noto per opere come “Lanterne rosse” (1991), totalmente estraneo al genere arti marziali divenuto all’improvviso redditizio dopo il successo del sopravvalutato “La tigre il dragone” (2000, un altro film di cui non si parla mai male abbastanza), in pratica il buon Yimou è un abile opportunista.
“La foresta dei pugnali volanti” segue quindi con il pilota automatico la strada segnata dal film di Ang Lee e del precedente “Hero”, un polpettone d’amore studiato con meticolosa cura per fare breccia nella percezione dell’audience occidentale, rapita dai mirabolanti colori dei costumi di scena e paesaggi da cartolina, il film soddisfa queste prerogative sin da subito nella sequenza della danza iniziale, in cui la cieca Mei deve dimostrare di essere realmente una danzatrice mentre l’ufficiale dell’esercito Leo la osserva pronto a carpire il minimo errore. Qui compare anche una delle peculiarità della pellicola: l’utilizzo della computer grafica e degli effetti speciali, in questo caso si può osservare in bullet-time le traettorie dei fagioli lanciati da Leo sui tamburi posti intorno a Mei, pronta ad iniziare i movimenti al momento della percussione.