La Tredicesima Vergine (1967)

Aggiornato il Febbraio 4, 2010 da Il Guru dei Film

Film: La tredicesima vergine

Horror gotico tedesco con protagonista il leggendario Christopher Lee.

 

Il Conte Regula viene condannato a morte per lo spargimento del sangue innocente di giovani donne, spillato per una folle ricerca dell’immortalità. Regula prima dell’esecuzione getta una maledizione sugli eredi dei suoi persecutori e giura vendetta. Trascorrono alcuni decenni, un uomo e una donna ricevono l’invito a raggiungere un misterioso castello, ritenuto stregato dalla popolazione locale, incurante delle superstizioni la coppia si reca sul posto.

"La Tredicesima Vergine" è uno dei rari esempi di horror giunti dalla Germania negli anni 60, a dire il vero bisogna andare indietro ai tempi dell’Espressionismo per trovare titoli rilevanti prodotti nel paese teutonico, un’opera suggestionata dal cinema di Roger Corman e Mario Bava, i riconosciuti maestri del filone gotico. L’intenzione è quella di dare inizio a un ciclo horror-gotico che invece viene stroncato sul nascere dallo scarso afflusso di pubblico e per l’esaurimento ormai prossimo del filone, coinciso più o meno con la fine degli anni 60, fatale per la stessa celebre Hammer ormai in declino. Il film resta per gli appassionati una gemma irrinunciabile, costruita con grande professionalità e segnata dalla magnetica interpretazione di Christopher Lee che, ai tempi, recita in lingua tedesca il ruolo del Conte Regula.

Il prologo è un chiaro e riuscito omaggio a l’incipit di "La Maschera del Demonio" di Mario Bava, anche in questa occasione un essere malvagio condannato a morte lancia una maledizione ai sui persecutori, un ulteriore omaggio al film italiano è costituito da una maschera chiodata al suo interno, schiacciata sulla faccia di Christopher Lee. La fotografia è smagliante nei colori e ritrae una deliziosa cittadina della Baviera riversa in piazza per assistere a un’esecuzione piuttosto cruenta: Regula viene squartato dalla forza di quattro cavalli a cui è legato agli arti, vicino si staglia l’inquietante presenza di un boia-energumeno dal cappuccio rosso. "La Tredicesima Vergine" resta ancorato alla tradizione del passato, il film è infatti una libera interpretazione de "Il Pozzo e il Pendolo" del celebre scrittore Edgard Allan Poe, richiamato in diverse sequenze di tortura all’interno delle segrete di un vecchio maniero con l’immancabile pendolo a lama abbassato verso la vittima designata e una stanza con un pozzo profondo.

La pellicola viene ricordata anche per le splendide scenografie in gran parte ricavate in esterni, uno dei momenti migliori é l’avvicinamento notturno della carrozza dei protagonisti verso un castello abbandonato, un macabro percorso attraverso una foresta tappezzata di cadaveri impiccati e improvvise visioni di braccia e mani fuoriuscite dai tronchi degli alberi. Gli interni del castello sono più convenzionali ma anche qui non mancano tocchi lugubri con pareti tempestate di teschi e fosse piene di serpenti. La storia in fondo è esile, il "solito" male che ritorna a vivere, ma è funzionale alla regia di Harald Reinl che predilige l’aspetto visivo-cromatico dei colori molto vicino ai migliori film gotici italiani. Regula-Lee dopo il prologo riappare verso la conclusione rinchiuso dentro una teca di vetro, il suo maggiordomo-servitore lo risveglia con un elisir preparato anni addietro con il sangue di vergine, ma non basta per consentire l’immortalità, egli ha bisogno di un’ultima vittima: la tredicesima vergine, la baronessa Lilian attirata con l’inganno.