Last Hurrah For Chivalry (1979)

Aggiornato il Febbraio 11, 2014 da Il Guru dei Film

last hurrah for chivalryIl film di arti marziali diretto da un giovane John Woo nel 1979.

Il ricco Ko Pang è alla sua cerimonia di matrimonio quando all’improvviso giunge con i suoi uomini Pak Chun Tong, un acerrimo rivale della famiglia di Ko, pieno di rancore e deciso a compiere un massacro. Ko Pang fugge a stento dall’agguato, il giovane cova vendetta ma il maestro a cui chiede rifugio lo convince a rivolgersi ad un valoroso combattente, Cheung Sam, un ragazzo dai nobili principi. Cheung Sam intanto ha stretto amicizia con Ching Yi, un misterioso spadaccino che vive alla giornata.

 

 

“Last Hurrah for Chivalry” è il primo film capitale diretto da John Woo, all’epoca poco più che 30enne, un’opera matura in cui si intuisce il potenziale di un regista destinato a modellare in futuro il genere action con opere famose e celebrate (The Killer, Hardboiled, ecc.). Non si tratta del primo film nel campo delle arti marziali per Woo,  da ricordare almeno il precedente di “Hand of Death” del 1975 con un imberbe Jackie Chan nel cast, “Last Hurrah for Chivalry” è quello che svetta per compiutezza e resa formale, la regia appare sicura e la direzione delle scene d’azione spettacolare nei combattimenti e con tocchi virtuosistici personali, dalle soggettive all’utilizzo dei ralenti, una fluidità dell’azione elegante e potente prestata al kung fu e ai combattimenti di spade. Le pistole saranno di moda solo qualche anno più tardi, così come gli scenari moderni (modern-day action), nel 1979 è ancora tempo di wuxiapian e kung fu vecchio stile. John Woo, come ormai è ripetuto in ogni sua biografia che si rispetti, si è fatto le ossa sul campo, come assistente, con i più grandi registi marziali del periodo, in particolare Chang Cheh aleggia pesante su “Last Hurrah for Chivalry”.

 

Una produzione Raymond Chow che guarda ai dirimpettai “rivali” Shaw Brothers Studios, le tematiche e i personaggi eroici sono/erano interscambiabili da sempre, il film non sfigura con alcun kung fu-movie del periodo, in cui ricordiamo quelli di un Chang Cheh in pieno furore produttivo (nel 1979 dirige 6 film). Il nome di Chang Cheh ricorre anche per la presenza di Wei Pai, reduce dagli storici “Le Furie Umane del Kung Fu” e “Invincible Shaolin” diretti dal Maestro l’anno prima, uno degli attori che compone il leggendario gruppo dei “veleni”, un pugno di interpreti fedelissimi al regista e protagonisti di numerosi film insieme. Wei Pai è uno dei due protagonisti principali, divide la scena con Damian Lau (alcuni anni dopo compare nel leggendario “Duel to the Death”), a formare una coppia di eroi lanciata contro innumerevoli nemici. Wei Pei è il puro Cheung Sam, di contro Damian Lau è il meno raccomandabile Ching Yi, i due si incontrano in una buffa situazione, mentre osservano appollaiati a un muro di cinta una ragazza del bordello che suona uno strumento.

 

 

last hurrah for chivalry

 

John Woo è anche sceneggiatore e non esita a descrivere i personaggi femminili con tratti negativi e di scarsa importanza, nel solco della tradizione del filone, a brillare sono le figure maschili, questo è un evidente retaggio sempre da ricondurre a Chang Cheh.

Difficile consideralo un vero wuxiapian, “Last Hurrah for Chivalry” appare contaminato da dosi furibonde di kung fu, un mix micidiale di scontri tra spade e coreografie vorticose che sembra unire il meglio degli anni 70. Nell’intreccio si inserisce il personaggio dal veterano Fung Hak-On, nel doppiaggio inglese chiamato Let it Be, un formidabile spadaccino che sfida Cheun Sam in un incredibile duello lungo e super coreografato, il migliore della pellicola che sin dal prologo parte con uno scontro di massa tra uomini mascherati da ninja e i sorpresi invitati al matrimonio. Le coreografie sono curate dallo stesso Fung Hak-On, insieme a Wong Ha e Alan Tsui Chung Su, entrambi con dei ruoli nel film.

La coppia protagonista si forma dopo una serie di eventi e schermaglie, a unirli un sentimento indissolubile che traina l’intero film e la poetica di John Woo, il senso di amicizia e fiducia che intercorre tra gli eroi che viene mutuato da opere ai tempi non troppo lontane come “La mano sinistra della violenza” (1971). Nel lungo e cruento finale, tra morti ammazzati continui e schizzi di sangue che imbrattano le vesti, i due protagonisti agiscono come gli eroi “moderni” successivi e più conosciuti del regista, in gran parte interpretati dalla superstar Chow Yun Fat, con sequenze “spalla a spalla” (back to back) serrati nell’affrontare il nemico. Il clima è pesante e drammatico ma si trova il modo di inserire l’assurdo confronto con un nemico che soffre di narcolessia, un guerriero che si addormenta dopo avere sferrato colpi micidiali, da vedere. Il finale è un anticipo di quello disperato di “The Killer”, dovrebbe bastare per invogliare chi non ha ancora visto il film, tuttora inedito in Italia.

 

 

 

Titolo Originale: “Last Hurrah for Chivalry”
Paese: Hong Kong
Rating: 8/10