Aggiornato il Luglio 19, 2012 da Il Guru dei Film
Un thriller soprannaturale ambientato in una villa isolata.
A causa di una improvvisa piena alcuni automobilisti sono costretti a riparare in una vicina villa. All’interno della magione gli astanti scoprono di essere ospiti nella dimora di una defunta dal passato burrascoso e inquietante, per trascorre il tempo alcuni decidono di evocarla con una seduta spiritica. La mossa si dimostra alquanto inopportuna dato che una strana presenza comincia a strisciare nel buio.
Un titolo da annoverare tra i film dimenticati, rimossi, mai nominati che, all’improvviso, sbucano dal passato e possono, in qualche modo, solleticare l’interesse degli appassionati, del cinema di genere italiano in questo caso. “Qualcosa Striscia nel Buio” rientra nei parametri del thriller all’italiana dei primi anni 70, una stagione irripetibile, e si segnala per la sua natura ibrida nel mischiare le declinanti atmosfere del filone gotico, ormai affievolito dopo la vampata nel decennio precedente, con sensazioni più realistiche e moderne dell’emergente thriller del periodo, in aggiunta si può notare l’influenza di stampo poliziesco sin dai primi minuti. Il prologo che accompagna i titoli di testa, ripresi con vigorosi fermi immagine, riguarda un concitato inseguimento automobilistico notturno nel quale vengono presentati alcuni dei protagonisti, alla guida dei veicoli, riuniti verso una comune destinazione, dopo avere verificato il crollo di un ponte per un’improvvisa alluvione.
Per chi cerca omicidi efferati e un alto body count, elementi che hanno fatto la fortuna del thriller all’italiana (e non solo), si ritroverà deluso, da queste prospettive la pellicola è fiacca e di poco interesse, alcuni omicidi compaiono ma non sono, per cosi dire, il pezzo forte che è da ricercare nella creazione di un’atmosfera misterica e inquietante. Di “Qualcosa Striscia nel Buio” rimangono impressi momenti che si possono definire onirici, costruiti con l’impiego di buone scenografie e fotografia, senza dimenticare che l’iniziale e serrato inseguimento in macchina ha un incedere incalzante quasi ipnotico. Insomma dietro vi è un buon mestiere di regia da attribuire a Mario Colucci, qui al suo secondo e ultimo film, dopo il western “Vendetta per Vendetta” (1968), a quanto è dato di sapere, Colucci firma in questa occasione anche la sceneggiatura.
Cast molto intrigante per la presenza di una 40enne Lucia Bosé, ancora molto piacente, che vive la sequenza del sogno/incubo con una vestaglia trasparente malandrina, mentre sulle note di un pianoforte è inseguita da Farley Granger, l’attore noto per alcuni film di Hitchcock (Nodo alla Gola) interpreta un criminale psicopatico, che la molesta e infine la bacia, gran scena tutta al ralenti. Altro nome famoso è quello di Giacomo Rossi Stuart che si ritaglia l’episodio più inquietante, quello della seduta spiritica, un’evocazione dei morti che con le luci messe al posto giusto, un make up appena accennato a risaltare un pallore cadaverico e una voce d’oltre tomba riesce a mettere una sana strizza.
Per cavalcare un altro (sotto)filone che stava per mettere piede nel cinema bis italiano, viene inserita qualche fugace scena di nudo femminile, in una stanza della casa rimane appartata per buona parte del film, senza una ragione evidente, la ragazza del padrone della villa, discinta e pronta ad accontentare le voglie del compagno a letto. Molto suggestive le inquadrature in soggettiva dello spirito di una giovane donna, l’attrice Loredana Nusciak (Django) compare solo in fotografia, che vaga nei corridoi di una casa dall’arredamento gotico, gli esterni dell’abitazione sono degli evidenti plastici. Curiosa la presenza tra gli interpreti del produttore del film Dino Fazio, la sua posizione viene fatta valere nella seconda parte di pellicola e nel ruolo di poliziotto comincia a indagare (a vuoto) sugli omicidi e la presenza di un criminale che si aggira nei dintorni, sino ad assurgere come vero protagonista, scelta discutibile. Film strano, con qualche buon momento, si poteva osare di più sul versante erotico: che delusione la scena della possessione della ragazza pronta a finire a letto con il suo superiore scemata nel nulla. Molto buona la colonna sonora di Lavagnino che, anche lui, si cimenta nella parte di un ospite della villa.
Paese: Italia
Rating: 6/10