Aggiornato il Febbraio 11, 2009 da Il Guru dei Film
Sam Raimi produce l’esordio americano del Re del cinema action di Hong Kong John Woo, con protagonista l’idolo delle arti marziali Jean Claude Van Damme.
New Orleans, nel buio della notte alcuni misteriosi killer inseguono un uomo in fuga: è in atto un gioco al massacro illegale organizzato dalla banda altolocata di Fouchon (Lance Henriksen) che offre a facoltosi clienti l’ebbrezza di uccidere una "preda" umana. La giovane Natasha giunge in città per ricongiungersi al padre che non vede da quando era bambina, la ricerca finisce tragicamente con il ritrovamento di un corpo carbonizzato, solo l’intervento di Chance (Jean Claude Van Damme) accorso in aiuto della ragazza permette di scoprire che l’uomo è stato assassinato dalla misteriosa organizzazione guidata da Emil Fouchon. Chance, esperto in azioni militari e cresciuto nelle paludi, inizia un’indagine personale che lo porta ad uno scontro senza esclusioni di colpi con Fouchon e i suoi uomini.
Nel 1993 John Woo arriva ad Hollywood quasi da sconosciuto, non è ancora esplosa la Tarantino-mania (l’autore di "Le Iene" e "Pulp Fiction" deve più di un debito al cinema di Hong Kong) e internet in pratica non esiste cosi come il supporto dei dvd, dei film precedenti girati ad Hong Kong dal regista circolano solo poche ma entusiastiche recensioni e una diffusa curiosità. E’ in corso una rivoluzione che plasma in maniera definitiva il modo di intendere il cinema d’azione mondiale ma in pochi sembrano accorgersene, a parte forse Sam Raimi che produce "Senza tregua", un paradosso vissuto in occidente con anni di ritardo visto che i film migliori di John Woo riguardano già il passato: "A better tomorrow" (1986), "The Killer"(1989), "Bullet in the head" (1990), "Hard-Boiled" (1992).
E’ solo questione di tempo e in ogni film americano (e non) d’azione i protagonisti cominciano a puntarsi la pistola in faccia nella situazione di stallo, detta "Mexican standoff" in slang, e a sparare con due pistole in mano come i protagonisti dei film di Hong Kong, in particolare quelli di John Woo. Ma non solo: le coreografie delle sequenze d’azione diventano sempre più curate sotto ogni aspetto sino a rivestire un’importanza fondamentale all’interno del film, una cosa impensabile solo qualche anno prima e a dimostrazione di questo si veda l’ascesa di una figura considerata ormai centrale come l’action-director o il martial-arts-director.
"Senza tregua" è un film di John Woo al 100% che vive della luce riflessa delle straordinarie opere precedenti, incredibilmente sminuito da certa critica, in cui si può ad ogni rinnovata visione riscoprire la bellezza pura del movimento impresso alle pallottole a ai corpi tipica del regista. Dal successivo e imbarazzante "Nome in codice Broken Arrow" (1995) Woo subisce la pressione dei grossi budget e l’intrusione degli effetti speciali, arriva anche il successo di pubblico con i mediocri "Face/Off" e "Mission Impossible 2" ma la sua poetica risulta ormai compromessa.
"Senza tregua" è un remake non ufficiale dell’horror anni 30 "La pericolosa partita" (1932), un’inquietante rivisitazione moderna dell’ossessione del Conte Zaroff che colpisce miliardari annoiati in cerca di emozioni forti (qualcuno ha detto "Hostel"?), ambientato in quel di New Orleans e con protagonista Jean Claude Van Damme che ricopre nel corso degli anni 90 il curioso ruolo di padrino per i registi provenienti da Hong Kong al debutto americano: compare difatti anche in "Maximum Risk" (1996) di Ringo Lam e "Double team" (1997) di Tsui Hark.
Jean Claude Van Damme interpreta Chance Boudreaux, un rude portuale dai capelli lunghi vestito con uno spolverino nero, l’attore funziona meglio che in altre occasioni e si può parlare di "Senza tregua" come uno dei suoi migliori film, se non addirittura il migliore. Il simpatico e aitante attore belga è protagonista di numerose sequenze d’azione che prevedono anche i suoi famosi calci volanti, nelle scene più pericolose viene però controfigurato. Al termine delle riprese viene accusato di violenza carnale ai danni di una ragazza avvenuta in un hotel di New Orleans.
Il film può contare su almeno due villains memorabili, il temibile Emil Fouchon (da vedere mentre suona un pianoforte) interpretato da un irascibile Lance Henriksen ("Il buio si avvicina") e l’aiutante Pik Van Cleef, uno spietato killer che ha il volto di Arnold Vosloo ("La Mummia", "G.I. Joe: Rise of Cobra"). Le sequenze d’azione sono fantastiche, rovinose e realistiche anche nei momenti più assurdi come il clamoroso stunt con Chance in equilibrio su una moto che si infrange contro una macchina in corsa. In "Senza tregua" non mancano una serie di esplosioni furibonde, riprese con grande efficacia e verosimiglianza ma il clou è riservato nel finale ricostruito all’interno di un enorme magazzino isolato in cui vengono conservati gli addobbi del carnevale di New Orleans.
Negli ultimi venti minuti di pellicola John Woo si scatena in una serie di inquadrature dal tempismo perfetto e lineare, al contrario del cinema action odierno (la serie "Jason Bourne" per es.), con gran senso dello spettacolo e della tensione per una serie di sparatorie fragorose super-coreografate, forse eccede con la tecnica del ralenty ma il suo impiego velocizza, al contrario di quanto si può immaginare, la fluidità dell’azione. Ovviamente vicino all’eroe Chance fanno capolino anche le colombe, un simbolo di purezza che é ormai la firma del regista da diversi film.
L’attrice che si affianca a Van Damme nel ruolo di Natasha è Yancy Butler che ha goduto di una certa visibilità con la serie "Witchblade", lo sceneggiatore Chuck Pfarrer ("Virus", "Pianeta Rosso") compare anche nelle vesti del padre di Natasha ed è protagonista del teso prologo della pellicola. Si è parlato molto della versione uncut di "Senza Tregua" ma purtroppo non è mai stata commercializzata. John Woo, nel frattempo, è tornato dopo circa 15 anni ad Hong Kong per girare il kolossal storico "Red Cliff".
Tit.originale: "Hard Target"
Paese: USA
Rating: 8/10