Aggiornato il Giugno 18, 2012 da Il Guru dei Film
A un anno dalla morte del regnante Nobunaga Oda, due signori della guerra si contendono il dominio del paese. Il generale Hideyoshi ordina a una squadra di ninja di rapire Lady Oichi, la moglie del rivale Katsuie Shibata, la donna è tenuta segregata in un castello impenetrabile, protetto da trappole e un esercito di migliaia di uomini. I ninja si lanciano in una missione impossibile.
Film molto raro che si rivela come una delle opere migliori sui ninja mai realizzate, un capolavoro all’interno del genere. “Shinobi No Shu” conosciuto anche come “Ninja 9: Mission Iron Castle” è considerato come il nono capitolo della saga “Shinobi No Mono” prodotta negli anni 60, distribuita in occidente con il titolo “Band of Assassins”, segnata dal mitico protagonista Raizo Ichikawa, sfortunato attore morto a 37 anni nel 1969 per un cancro. Si tratta dunque dell’unico capitolo senza la presenza di Ichikawa, datato 1970, anche se in altre sedi viene indicato come anno d’uscita il 1972 (in USA), una pellicola autonoma che non risulta collegata con le avventure precedenti. Il primo impatto con la pellicola in bianco e nero immerge lo sguardo in un mondo di tenebre primordiale, il fascino di queste pellicole giapponesi (anni 50 e 60) è paragonabile se non di più alle opere del periodo muto dell’espressionismo tedesco, il perfetto scenario oscuro per la figura del ninja che delle ombre ha fatto la sua essenza e ragione di vita. Il prologo, straordinario, vede all’opera due ninja in una sortita nei pressi di un castello avvolto nel buio, dei balzi sopra ai tetti, la precisa discesa alle spalle delle guardie nemiche sorprese in rantoli di morte, infine l’arrivo disturbante del bagliore delle luci di altre sentinelle.
Kazuo Mori dirige con classe sopraffina, i movimenti dei ninja sono ripresi con ardite soggettive, gli stacchi di inquadrature precisi come colpi di lama, un controllo delle scene perfetto per quella che é forse l’opera migliore del regista, autore di alcuni dei migliori film della serie Zatoichi con Shintaro Katsu. Il codice dei ninja prevede assoluta obbedienza, gli ordini imposti per un manipolo di guerrieri ombra devono essere portati a compimento, si tratta di una squadra formata da due uomini e due donne guidati da un leader che resta nelle retroguardie. La presenza dei personaggi femminili nel film è molto forte, in quella che appare come una delle migliori rappresentazioni konoichi (donne ninja) mai realizzate, donne forti e coraggiose che a stento trattengono i loro sentimenti: per una ragazza arriva il compito di infiltrarsi tra i nemici e giacere a letto con un comandante, dovrà fare ricorso alle sue tecniche di ipnotismo che si intravedono in un paio di sequenze nel corso della vicenda, molto suggestive e che mettono in risalto la confidenza delle arti magiche dei ninja.
Il protagonista maschile è il Yoshiro interpretato da Hiroki Matsukata, visto di recente anche in “13 Assassins” e interprete negli anni 70 di opere storiche (yakuza) dirette da Kinji Fukasaku, il ninja che ha subito il massacro della famiglia, un dolore che non gli impedisce di adempiere con inflessibilità i doveri della sua posizione di assassino senza discutere, al contrario del compagno Onikobu che sfrutta il ninjutsu per depredare ricchezze. “Shinobi No Shu” si impreziosisce da subito di atmosfere dark-horror, nel primo incontro della banda (di assassini) i protagonisti scoprono i resti di un massacro nella foresta, con i corpi delle vittime marchiate nelle carni da un simbolo esoterico-rituale, l’opera di un temibile ninja senza volto, capace di confondere il proprio aspetto a piacimento. In seguito arriva tutta la parte all’interno del castello, la missione furtiva notturna alla ricerca della bella Lady Oichi rinchiusa nelle stanze fortificate in metallo, ad ogni corridoio e ingresso corrisponde un pericolo e una trappola che non tardano a rivelarsi.
Lo scontro con il fantasmatico ninja raggiunge toni inquietanti e paurosi, a rimarcare la carica horror, e conduce verso un finale drammatico, molto differente dalle aspettative create e, forse anche per questo, ancora più bello e intenso. Una pellicola davvero encomiabile con grandi scenografie, buoni combattimenti ben disseminati e una descrizione del mondo dei ninja molto seria, dai connotati quasi epici. A coronare l’ottima fattura si ricordano la fotografia densa di Fujiro Morita (Daimajin) e le musiche fantastiche di Hajime Kaburagi (Tokyo Drifter). Ombre che si confondono nella notte pronte a uccidere, incantesimi nel buio della foresta, castelli dalle mille trappole e stanze misteriose, sono alcuni dei componenti di un film da vedere con attenzione e indirizzato non solo agli appassionati dei guerrieri ninja e delle arti marziali.
Tit. Originale: “Shinobi No Shu”
Paese: Giappone
Rating: 9/10