Shutter Island (2010)

Aggiornato il Marzo 11, 2010 da Il Guru dei Film

Film: Shutter Island

 

Daniels da quando é arrivato sull’isola, molto bello il prologo che descrive l’avvicinamento su un battello nelle nebbie, sente dei mancamenti fisici a cui seguono ulteriori ricordi legati al passato sul fronte tedesco nel corso della seconda guerra mondiale, quando subisce il trauma della scoperta del campo di concentramento nazista di Dachau che, insieme ai suoi commilitoni, contribuisce a liberare. In questi scorci il regista riprende l’eccidio di massa nazista con immagini irreali, cadaveri ammassati simili a statue di cera e fucilazioni orchestrate come un domino, mischiate a momenti di pura crudeltà (la lenta morte di un gerarca nazista) e nuove visioni di persone resuscitate, uno stordimento su diversi piani che colpisce, inevitabile, lo spettatore imprigionato nella mente di Daniels. I flash-back sono continui e intercalati con un montaggio sopraffino delegato a una degli artefici del successo di Scorsese, Thelma Schoonmaker, presente sin dai tempi di "Toro Scatenato".

La sensazione di straniamento si infittisce con l’entrata in scena dei dottori incaricati del trattamento terapeutico dei pazienti internati, sono i due attori blasonati Ben Kingsley ("Gandhi") e Max von Sydow ("L’esorcista"), personaggi ambigui che sembrano nascondere identità e intenti poco nobili a giudizio di Daniels, ormai divenuto sospettoso. La sua spalla, il bravo Mark Ruffalo ("Collateral"), rimane l’unico appiglio in un luogo reso insostenibile da un rovinoso uragano che fa andare in aria i sistemi di sicurezza del manicomio. "Shutter Island" precipita il protagonista Daniels in un incubo concentrico, la mente é il caso di dire vola a "Il Corridoio della Paura" (1963) di Samuel Fuller, un viaggio distorto sui fatti legati alla misteriosa scomparsa della fantomatica donna che passa attraverso inquietanti incontri e rivelazioni agghiaccianti, un percorso allucinato al termine del quale sembra stagliarsi il sinistro e remoto faro dell’isola.

"Shutter Island" si regge su una colonna sonora notevolissima di musica classica (contemporanea) con brani di Mahler, John Cage, Brian Eno, Penderecki, Scelsi, Max Richter, ecc. uno degli aspetti che fanno passare in secondo piano l’eccessiva ampollosità della parte finale, in poche parole il solito "spiegone all’americana", più digeribile che in altre occasioni visto la complessità della vicenda. Un buon film di genere che affonda nell’epoca oscura del maccartismo (gli anni 50 americani), mai del tutto assimilata, basata sul controllo delle persone e ancora capace di inquietare come suggerisce il grande Scorsese. Where is my mind?

Tit. Originale: "Shutter Island"
Paese: USA
Rating: 7/10