Aggiornato il Ottobre 25, 2013 da Il Guru dei Film
L’arte del mago degli effetti speciali Ray Harryhausen per una nuova avventura dell’eroe Sinbad. La strega Zenobia ha trasformato in babbuino il futuro califfo Kassim, per salvarlo e sposare la sorella Farah il prode Sinbad e i suoi uomini partono per le terre di Iperboria, un luogo lontano in cui si trova il tempio dei quattro elementi e la soluzione per liberare dall’incantesimo l’erede al trono.
Lungo il percorso Sinbad dovrà affrontare mostri e nuovi incantesimi lanciati dalla perfida Zenobia, partita all’inseguimento per mantenere il piano che prevede il figlio come nuovo califfo.
Si tratta del terzo film dedicato all’eroe Sinbad curato da Ray Harryhausen, la leggenda degli effetti speciali, dopo “Il settimo viaggio di Sinbad” (1958) e “Il viaggio fantastico di Sinbad” (1974). “Sinbad e l’occhio della tigre” alla sua uscita è già anacronistico, è l’anno di “Guerre Stellari”, ma la verità è che l’arte di Harryhausen è fuori dal tempo, ha la forza del classico e non può essere riprodotta in altri modi se non come la conosciamo, in gran parte è l’abilità di scultura unita con la tecnica della stop-motion, non può essere diversa, può apparire primitiva ma su questo verte il fascino nel riprodurre il fantastico e l’incredulità. Le avventure di Sinbad sono l’ideale per predisporre una serie di mostri scaturite dalla fervida immaginazione di Harryhausen, in questo caso orientato verso le creature della preistoria.
Il regista Sam Wanamaker appare più come uno yes-man al servizio di Harryhausen, aspetto che pesa sull’andamento della pellicola, non certo spumeggiante, ma il campionario di effetti speciali e mostri assortiti nascondono le magagne, anche le scenografie vengono in soccorso, alternate con ambienti artificiali finti e scenari naturali che hanno nelle rovine di Petra la location più affascinante, ripresa per la prima volta in un film. Il secondo aspetto per cui è ricordato il film, dopo quello di avere il marchio inconfondibile di Harryhausen, è la presenza di Jane Seymour, da poco bond-girl (Agente 007 – Vivi e lascia vivere), di una bellezza sconvolgente tanto da irradiare ogni sequenza in cui compare, l’attrice è al culmine del suo giovane splendore nel ruolo della principessa poco vestita Farah. Curiosa la sua controparte maschile, il protagonista Sinbad è infatti interpretato da Patrick Wayne, figlio del ben più famoso John Wayne, il ragazzo non è all’altezza del padre ma ne possiede i bei tratti decisi del volto, dal punto di vista scenico funziona.
“Sinbad e l’occhio della tigre” è la storia di una missione di sfrenata fantasia, con gente trasformata in babbuino da streghe pazze e accecate dall’odio, viaggi intrapresi verso terre sconosciute e dalle strane creature, qualche influenza è da ricondurre a John Carter, soprattutto quando la vicenda si sposta nei territori magici di Iperboria, i veri protagonisti restano sempre e comunque i mostri che sono disseminati sin dall’inizio a dare filo da torcere ai protagonisti. Tra le creature più “ordinarie” compaiono un babbuino, l’erede al trono trasformato in animale, e un’ape gigante. Molto bello e inquietante il minotauro meccanico con la corazza d’oro, il servo della strega Zenobia (Margareth Whiting). Menzione anche per il mostro Troglodita, il gigante primitivo, figura poi riutilizzata da Harryhausen nella sua ultima fatica “Scontro di titani”(1981) per il personaggio Calibos.
Qualche citazione divertente ad alcuni classici del passato come “Dr.Cyclops” e “La bambola del diavolo”, con personaggi che rimpiccioliscono per muoversi in ambienti giganteschi, mentre solo nel finale si capisce il riferimento all’occhio della tigre del titolo, compare infatti una grossa e temibile tigre dai denti a sciabola che si presenta come ultimo ostacolo. Messa un po’ in ombra dalla prorompente Seymour si nota un’altra bellezza, la bionda Taryn Power, figlia di Tyron Power e sorella di Romina Power. Ray Harryhausen è morto il 7 maggio 2013 a 92 anni, per i suoi tanti appassionati “Sinbad e l’occhio della tigre” è un appuntamento irrinunciabile. Sottovalutato.
Titolo Originale:”Sinbad and the Eye of the Tiger”
Paese: Inghilterra
Rating: 7/10