Aggiornato il Maggio 5, 2011 da Il Guru dei Film
Il secondo film di Duncan Jones è una corsa contro il tempo attraverso mondi paralleli.
Colter Stevens si risveglia in un treno passeggeri circondato da sconosciuti, la ragazza di fronte però si comporta come un'amica intima, il terrore lo assale quando scopre allo specchio di avere il volto di un'altra persona. L'incubo è solo all'inizio: un'esplosione improvvisa e devastante distrugge ogni cosa. Colter è di nuovo cosciente, si trova all'interno di uno strano macchinario, l'unica informazione che gli viene concessa è quella di avere una missione vitale da compiere: tramite un rivoluzionario processo è in grado di essere catapultato a intervalli di otto minuti nel passato, lo spazio di tempo necessario per individuare un attentatore che ha causato un sanguinoso incidente ferroviario.
I buoni consensi ricevuti per l'opera d'esordio "Moon" (2009), storia di solitudine e cloni sul suolo lunare, hanno spianato la prima prova importante a Hollywood per il regista Duncan Jones che viene da chiedersi se, a partire dal prossimo film, si scrollerà di dosso l'ingombrante fardello di essere figlio di David Bowie. "Source Code" ha un approccio più canonico e riconducibile a diversi film del passato (recente), da "Matrix" a "Inception", e riguarda la possibilità di esplorare paradossi spazio-temporali tanto cari a certa fantascienza, in questo caso si sonda un evento a ritroso nel tempo nel tentativo di prevenire ulteriori atti terroristici, si riconoscono però delle affinità con il precedente lavoro del regista, si intendono quelle legate allo spaesamento del protagonista e la lotta interiore che lo attraversa nel momento di scoprire verità sconvolgenti e rivelatrici.
Lo scenario è uno scalo ferroviario nei pressi di Chicago, la città sembra tornata in auge per i film più spettacolari ("Transofrmers: The Dark of the Moon"), mentre la vicenda ruota in diverse prospettive all'interno dei pochi vagoni di un treno in corsa che sta per esplodere, il protagonista è Jake Gyllenhaal ("Prince of Persia") nel ruolo del soldato Stevens, un ragazzo con pochi frammenti di memoria collegati alla guerra in Afghanistan e la figura paterna, l'attore convince e infonde un sincero calore umano al personaggio. Stevens si sacrifica alla causa militare e ripiomba nel passato, nella reiterata missione di scoprire più informazioni possibili che lo indirizzino verso il terrorista, il giovane trova il modo di conoscere la ragazza che gli siede davanti che lo scambia per un insegnante, Sean Fentress, la tecnologia denominata "Source Code" ha infatti previsto con una serie di calcoli le fattezze umane ideali da incarnare, una salto in un mondo parallelo ma scollegato dalla realtà, gli eventi infatti non possono essere modificati secondo una teoria di scienza quantistica.