Aggiornato il Maggio 5, 2011 da Il Guru dei Film
"Source Code" subisce in maniera inevitabile l'andamento ripetitivo delle missioni di Stevens, il ragazzo però trova il modo di innamorarsi della graziosa Christina (Michelle Monaghan) e scopre la consapevolezza del bene prezioso regalato da ogni secondo vissuto, anche se in un altro luogo dentro un altro corpo. La pellicola ondeggia tra azione spettacolare, effetti speciali ed emozione, sino a precipitare nei bruschi risvegli all'interno di quello che sembra un involucro metallico di una capsula, un'altra delimitata proiezione del "Source Code" ideato dal Dr. Rutledge (Jeffrey Wright) e gestito dal capitano Colleen Goodwin (Vera Farmiga) che funge per Stevens come unico tramite verso il mondo reale. La donna appare rigida e metodica ma la pericolosità della situazione faranno sorgere nel suo cuore dei dubbi sulla missione e il destino riservato a Stevens, una sorta di nuova "arma" tecnologica.
La scoperta dell'assassino è solo un motivo di interesse secondario, la disperazione di trovarsi in costante pericolo su un treno che sta per esplodere e cancellare tutto diventa sempre più pressante, i temi del terrorismo e della lotta portata per affrontarlo si fondono in "Source Code" con strazianti sequenze dentro paradossi di corpi usati come involucri, che soffrono, amano e vivono come mai è successo prima (e dopo) nella realtà conosciuta, per un finale che si preannuncia da incorniciare e che invece viene fatto sgonfiare da discutibili sovvertimenti consolatori, addirittura, aperti a un possibile sequel. Nei continui cambi di direzione nei mondi alternativi e scambi di identità si perde per strada il destino del vero Sean Fentress, un buco di sceneggiatura si dice in questi casi, imperdonabile solo per i più pignoli.
Tit. Originale: "Source Code"
Paese: USA
Rating: 7/10