Speed Racer (2008) di Wachowski bros.

Aggiornato il Maggio 14, 2008 da Il Guru dei Film

Speed Racer

Tit.originale: Speed Racer

Paese: U.s.a.


"Speed Racer" è l’atteso ritorno alla regia dei creatori della trilogia di "Matrix", un film estremo nella sua ricerca estetica-spettacolare che lo rende un caso più unico che raro.



Speed Racer ([[Emile Hirsch]]) coltiva sin dall’infanzia la passione dei motori trasmessa dal padre ([[John Goodman]]), costruttore di bolidi da corsa, e dal fratello maggiore pilota di successo, scomparso tragicamente in un incidente nel corso di una gara. Speed diviene presto una promessa delle quattro ruote ambito dalle case costruttrici più importanti, come la Royalton, che gli offre un contratto dorato. Ma il ragazzo intuisce che dietro l’allettante offerta si nasconde un mondo corrotto e basato solo sul potere del denaro, decide quindi di rifiutare e gareggiare per la scuderia del padre, scatenando le ire della Royalton e dei concorrenti rivali, che giurano di fargliela pagare ostacolandolo con ogni mezzo durante le infuocate gare più veloci del circuito.

E’ già ormai un dato di fatto che "Speed Racer" non bisserà il successo dei precedenti film ("[[Matrix Reloaded]]" ha incassato ben 735 milioni di dollari) diretti dai fratelli [[Wachowski]], si prospetta difatti un clamoroso flop alla luce dei dati del primo (disastroso) week end di programmazione, quello che decreta da sempre l’andamento generale di una pellicola.
Eppure il film è straordinario nella sua follia ma necessita di un fattore non sempre scontato: la complicità dello spettatore, se questa viene meno è molto probabile che la visione venga compromessa.

"[[Speed Racer]]" è innanzitutto la trasposizione live-action della serie omonima animata giapponese, in italiano intitolata "[[Superauto Mach 5]]" (1967), dell’autore [[Tatsuo Yoshida]] ("[[Gatchaman]]", "[[Kyashan]]") incentrata sul mondo delle corse con protagonista un giovane pilota.

Da sempre interessati alla cultura anime/manga i Wachowski portano alle estreme conseguenze il concetto di aspetto visivo concepito digitalmente, un furibondo e inarrestabile caleidoscopio di immagini e colori ricreati in computer grafica che cannibalizza e reinventa decine di opere precedenti: si può riconoscere la stessa voglia di stupire di "[[Tron]]" (1982) ed anche la frenesia della corsa degli sgusci di "[[Episodio I la minaccia fantasma]]" (1999), i panorami futuristi di "[[A.I.]]" (2001), l’esplosione pop-art di "[[Ultraviolet]]" (2006) e le atmosfere famigliari-caramellose di "[[Spy Kids]]" (2001) e "[[La fabbrica di cioccolato]]" (2005).

Ma "Speed Racer" è anche azione, vorticosa ed eccitante, che non conosce limiti nelle sue riprese automobilistiche composte da inquadrature impossibili a 360° e angolazioni mozzafiato, un giocoso autoscontro infinito che si dipana nelle strade della fantasia più accesa. Da segnalare almeno la sequenza della Mach 5 di Speed che scala una parete rocciosa innevata e, ovviamente, il Grand Prix finale. C’è anche spazio per alcune lotte di kung fu venate d’ironia (il ninja in mutande) ma non per questo meno spettacolari e divertenti.

Il cast nutritissimo schiera il giovane [[Emil Hirsch]] ("[[Into the wild]]") nel ruolo del protagonista Speed che vive le sue mirabolanti corse nell’ombra del fratello morto Rex Racer ([[Scott Porter]]), ma nel frattempo si consola con la fidanzata Trixie impersonata dalla sempre più bella [[Cristina Ricci]] ("[[Black Snake Moan]]") e trova calore sotto l’ala protettrice del padre Pops Racer, uno spiritoso [[John Goodman]] ("[[Il grande Lebowski]]", "[[Death Sentence]]"), e della madre impersonata da [[Susan Sarandon]] ("[[Thelma e Louise]]"). Tra i personaggi di contorno il più interessante e dark, per via del look mascherato, è il misterioso pilota Racer X, interpretato da [[Matthew Fox]] ("[[Lost]]").

Una parentesi a parte merita la figura del fratellino minore di Speed, Spritle, uno scatenato ed esilarante [[Paulie Litt]] che si ritaglia i momenti più comici della pellicola, insieme alla fidata amica scimmietta Chim-Chim, sino a presenziare negli spassosi titoli di coda.

Al contrario di quanto viene detto in giro "Speed Racer" rischia di essere apprezzato più da un pubblico adulto (affetto da sindrome di Peter Pan ammettiamolo) che dai più giovani, del resto la trama con i suoi giochi di potere scanditi da speculazioni borsistiche non è certo semplicistica, cosi come non passa inosservata la presenza di numerose e belle fanciulle, anche le continue invenzioni visive (per es. il montaggio "a scorrimento") e la bellezza strabiliante della fotografia necessitano di uno sguardo più che smaliziato.

Psichedelico, innovativo e dannatamente coraggioso, "Speed Racer" é avanguardia pura.

Rating: 8/10