Aggiornato il Aprile 27, 2007 da Il Guru dei Film
Atto finale della migliore trilogia a fumetti mai realizzata nella storia del cinema. Sam Raimi riesce a mantenere ritmo, suspence ed efficacia nonostante l'inserimento di personaggi nuovi e di un viaggio nel cuore di tenebra dell''Uomo Ragno.
Spider Man è la migliore trilogia a fumetti mai realizzata al cinema. La serie diretta da Sam Raimi smentisce una serie di luoghi comuni da quello che non importa cosa fai nei primi due terzi della storia se hai un buon finale alla tradizione negativa legata al terzo film su un super eroe, vedi Batman e Superman. Con la folgorante intuizione di far cominciare gli eventi da dove finiva il secondo, Spider Man 3 si candida a essere la conclusione della trilogia che tutti i fan aspettavano. Un film spettacolare che completa quanto accaduto nei precedenti episodi e al tempo stesso aggiunge nuovi personaggi portando l'attenzione sui conflitti interiori che affliggono Peter Parker-Uomo Ragno (Tobey Maguire).
Tanto per cominciare, Harry, che alla fine del '2' ha scoperto chi e' Peter Parker decide di eliminare la persona che ritiene responsabile della morte del padre. Nel frattempo, mentre Peter è sempre più a suo agio nella relazione con Mary Jane (Kirsten Dunst), quest'ultima va in crisi per la nuova sicurezza del fidanzato e per le critiche severe ricevute per il suo debutto di attrice.
In un'altra parte della città l'evaso Flint Marko è in cerca di una cura per la malattia della sorella e per sfuggire alla polizia finisce nel mezzo di un esperimento scientifico che lo trasforma in Sandman, uno dei grandi nemici di Spider Man che prenderà la sfida come una vendetta personale essendo Marko il responsabile della morte di Ben, l'amato di zio di Peter. Come se non bastasse, di mezzo c'è anche una misteriosa creatura che si nutre di energie negative trova il super eroe in un momento di debolezza e trascina lui e Peter Parker in una spirale di vendetta e violenza.
Con una simile ricchezza di situazioni e personaggi non è facile arrivare a una conclusione efficace. Sam Raimi, che ha lavorato per tutta la trilogia con il fratello Ivan e lo sceneggiatore Alvin Sargent, riesce invece nel compito conciliando a perfezione la sua dichiarata passione per i cattivi classici alla Sandman rispetto a quelli più tecnologici-spettacolari alla Venom.
Una delle ragioni che fa di Spider Man il migliore adattamento di un fumetto mai vista al cinema è la sua perfetta combinazione di vita reale e personaggi a fumetti che è poi l'elemento che lo rende attraente anche al pubblico dei non fan. Poi c'è il modo in cui le sub trame vengono sviluppate, da quella di Harry a quella, intricata e con tanto di colpo di scena, con Eddie Brock/Venom (svelarla sarebbe imperdonabile) che alla fine si rivela come una sorta di collante tra i tre capitoli.
Naturalmente il climax emotivo è legato al rapporto che Peter Parker ha con la sua identità di Spider Man, eroe-icona per milioni di persone e a come risolva la questione del suo confronto con il presunto killer dello zio. Chi va a vedere Spider Man 3 con il cuore di fan che si domanda se la conclusione sarà all'altezza dei primi due episodi stia tranquillo: il finale è l'atto conclusivo ideale sia per un'opera in tre capitoli che per la miglior trilogia a fumetti della storia del cinema.
Paolo Biamonte
Tanto per cominciare, Harry, che alla fine del '2' ha scoperto chi e' Peter Parker decide di eliminare la persona che ritiene responsabile della morte del padre. Nel frattempo, mentre Peter è sempre più a suo agio nella relazione con Mary Jane (Kirsten Dunst), quest'ultima va in crisi per la nuova sicurezza del fidanzato e per le critiche severe ricevute per il suo debutto di attrice.
In un'altra parte della città l'evaso Flint Marko è in cerca di una cura per la malattia della sorella e per sfuggire alla polizia finisce nel mezzo di un esperimento scientifico che lo trasforma in Sandman, uno dei grandi nemici di Spider Man che prenderà la sfida come una vendetta personale essendo Marko il responsabile della morte di Ben, l'amato di zio di Peter. Come se non bastasse, di mezzo c'è anche una misteriosa creatura che si nutre di energie negative trova il super eroe in un momento di debolezza e trascina lui e Peter Parker in una spirale di vendetta e violenza.
Con una simile ricchezza di situazioni e personaggi non è facile arrivare a una conclusione efficace. Sam Raimi, che ha lavorato per tutta la trilogia con il fratello Ivan e lo sceneggiatore Alvin Sargent, riesce invece nel compito conciliando a perfezione la sua dichiarata passione per i cattivi classici alla Sandman rispetto a quelli più tecnologici-spettacolari alla Venom.
Una delle ragioni che fa di Spider Man il migliore adattamento di un fumetto mai vista al cinema è la sua perfetta combinazione di vita reale e personaggi a fumetti che è poi l'elemento che lo rende attraente anche al pubblico dei non fan. Poi c'è il modo in cui le sub trame vengono sviluppate, da quella di Harry a quella, intricata e con tanto di colpo di scena, con Eddie Brock/Venom (svelarla sarebbe imperdonabile) che alla fine si rivela come una sorta di collante tra i tre capitoli.
Naturalmente il climax emotivo è legato al rapporto che Peter Parker ha con la sua identità di Spider Man, eroe-icona per milioni di persone e a come risolva la questione del suo confronto con il presunto killer dello zio. Chi va a vedere Spider Man 3 con il cuore di fan che si domanda se la conclusione sarà all'altezza dei primi due episodi stia tranquillo: il finale è l'atto conclusivo ideale sia per un'opera in tre capitoli che per la miglior trilogia a fumetti della storia del cinema.
Paolo Biamonte