Aggiornato il Febbraio 16, 2012 da Il Guru dei Film
La saga di Guerre Stellari torna al cinema in versione 3D: si comincia con "Episodio I".
La galassia è in subbuglio per i moti di rivolta guidati dalla Federazione dei Mercanti che stringe d'assedio il pianeta di Naboo. Il cancelliere della Repubblica Galattica invia sul posto due cavalieri Jedi per iniziare un negoziato ma gli ordini del misterioso Lord Sidious, un Sith votato al Lato Oscuro della Forza che tira le fila dell'invasione, sono quelli di eliminarli a vista. I cavalieri Jedi Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi, insieme alla regina Amidala, riescono a lasciare Naboo e riparano sul pianeta desertico Tatooine, dove incontrano il piccolo Anakin, un bambino pervaso dall'energia della Forza, il predestinato a sconvolgere gli equilibri del futuro.
Mentre George Lucas dichiara di volere mollare il mondo del cinema, sotto il tiro incrociato di frotte incontrollabili di (ingrati) e inviperiti fans per le reiterate modifiche alla Saga (ormai sacra) per eccellenza, nelle sale approda la non meno discussa riconversione in 3D di "Episodio I: La Minaccia Fantasma", il primo capitolo della "nuova" trilogia uscito nel 1999. Il trattamento subito dalla pellicola verso gli effetti in 3D è stato lungo e costoso e si può dire che il risultato può essere interpretato in diverse direzioni. Per andare al sodo: no, il "miracolo" non è avvenuto, in giro si vedono e si sono visti film in 3D fatti (molto) meglio. Considerato invece nell'ambito delle riconversioni si può dire che è stato fatto un buon lavoro, soddisfacente. Quello che può lasciare in parte delusi è la mancata profondità dei campi lunghi e a onor del vero il film, come l'intera saga, spazia in scenari immensi e a perdita d'occhio che però sono i primi a subire la mancata (tri)dimensionalità, al contrario i primi piani e gli oggetti davanti alla camera ottengono un gustoso effetto stereoscopico. "Episodio I: La Minaccia Fantasma" in 3D è quindi una parziale riuscita, senza dimenticare che si presenta comunque come visione inedita che i fans (e sono tanti) non dovrebbero lasciarsi sfuggire.
Il film è considerato dai più come il meno affascinante della Saga, di contro è quello di maggiore successo commerciale e gli incassi buoni (almeno in USA) di questa nuova versione non fanno altro che incrementarlo, molti però dimenticano l'importanza e l'influenza che ha avuto in seguito alla sua uscita. Tutti quelli che erano scandalizzati dai personaggi creati per intero in digitale e i set costruiti con i green-screen ora, a distanza di oltre 10 anni, devono ingoiare il rospo: buona parte del cinema odierno utilizza i ritrovati di Lucas in "Episodio I". Anche per questo il film sembra nuovo di zecca. Dal punto di vista artistico inoltre riesce (ancora) a emozionare, non è affatto un film freddo, ci sono dei bei personaggi, si può anche tergiversare su Anakin bambino, ma si digerisce meglio di tanti infanti insopportabili, mentre (forse) solo ora si entra meglio nella dimensione posata/distaccata del Qui-Gon Jinn di Liam Neeson, un grande, un vero Jedi. Il film è un prequel dove tutti i riferimenti alla vecchia trilogia sono sparsi con saggezza, spesso con brevi accenni, del resto si tratta(va) di un viaggio a ritroso: le piacevoli comparse di R2-D2 e di C3PO, Jabba The Hutt, Yoda (riproposto in versione digitale) il pianeta desertico di Tatooine, sino alla più corposa presenza dell'imberbe Obi Wan Kenobi del bravo Ewan McGragor, pronto per fare il balzo di vero protagonista nei capitoli successivi.
La vera forza (oscura) della pellicola è però un personaggio che compare solo pochi minuti, qualcosa di indimenticabile per la pura malvagità che esprime, secondo solo a Darth Vader/Lord Fener, ossia il silenzioso guerriero Sith con il volto infernale chiamato da Lord Sidious con il nome di Darth Maul. L'infernale allievo del Signore dei Sith appare la prima volta sotto-forma di ologramma, in seguito viene lanciato all'inseguimento dei protagonisti fuggitivi, sempre vestito di nero e con un volto solcato da tatuaggi neri e rossi a incorniciare uno sguardo iniettato di sangue, a incoronare una testa glabra delle inquietanti sporgenze a forma di corna: un vero demonio. Darth Maul è addestrato nelle micidiali arti marziali Sith, la sua arma preferita è una doppia light-saber dai raggi laser rosso fuoco. La grandezza del personaggio si legittima nel combattimento finale contro Qui-Gon Jinn e Obi Wan-Kenobi, si può definire tranquillamente il migliore duello dell'intera saga, uno scontro drammatico che mette i brividi anche per l'epica sinfonia densa di cori composta dallo storico John Williams (da poco fresco 80enne!). Merito per l'interprete di Darth Maul, l'attore Ray Park, abile nei movimenti di arti marziali.
La gara degli "sgusci" è uno dei picchi spettacolari della pellicola, gli effetti 3D intervengono con discreta efficacia, ma già di per sé è una veloce corsa mozzafiato dentro canyon e piste impossibili, piena di esplosioni e una cascata sonora di rombi e accelerazioni. Il film è passato alla storia per l'odio, diciamolo pure esagerato e ingiustificato, nei confronti del personaggio alieno Jar Jar Binks, mentre appare deliziosa la regina Amidala di un'ancora giovanissima Natalie Portman. Vi sono anche gli immancabili combattimenti nello spazio a ridosso di stazioni orbitali che risaltano la bellezza degli effetti speciali, qui compare uno dei rari momenti in cui il 3D lancia degli oggetti (in questo caso dei traccianti laser) verso il pubblico. Se i riscontri sono/saranno buoni la riconversione in 3D è prevista per tutti i capitoli restanti, con cadenza annuale, quindi in teoria l'agenda è piena sino al 2017(!). May the Force be with you.
Titolo Originale: "Star Wars: Episode I – The Phantom Menace"
Paese: U.S.A.
Rating: 8/10