The Final Destination 3D (2009)

Aggiornato il Maggio 27, 2010 da Il Guru dei Film

Se già nei capitoli precedenti era stata bandita ogni forma di approfondimento psicologico dei personaggi e uno spirito critico sul fenomeno inquietante per eccellenza come la Morte, in questo "The Final Destination 3D" conta solo il disimpegno totale e la ricerca di una resa spettacolare molto simile a quella servita nei parchi-divertimento, la pellicola è difatti un roller-coaster lungo, o meglio breve, 80 minuti intramezzati da uccisioni coreografiche inerti e un’immancabile colonna sonora metal. Gli sceneggiatori si sforzano, come ovvio, di risultare originali per architettare nuove morti violente, sempre più assurde e crudeli, il meccanismo alla fine è sempre lo stesso e collaudato anche in passato, ossia un effetto-domino di piccoli sfortunati eventi (una vite non fissata, un liquido infiammabile scivolato per terra, ecc.) che uniti portano a inevitabili tragedie, quasi sempre con effetti sanguinolenti, i migliori restano quelli dell’esplosivo prologo, venati in diverse situazioni di beffarda ironia (la scena dal parrucchiere, il risucchio dello scarico nella piscina, ecc.).

 

The Final Destination 3D (2009)

Gli interpreti rispecchiano i fedeli canoni del teen-horror, giovani, carini e piatti, insomma perfetti per la carne da macello, il protagonista Nick (Bobby Campo) possiede il dono di prevedere tragici eventi anche se non viene mai detto o fatto intuire per quali ragioni sia in grado di "sentire" la Morte che, a sua volta, è (non) annunciata da sfuggenti soffi di vento. Decapitazioni, smembramenti, incenerimenti, impalamenti e altre crudezze assortite, la migliore è forse quella congegnata-suggerita negli ingranaggi di una scala mobile in cui viene imprigionata una ragazza, sono l’unica e riconosciuta struttura del film condannato a tentare di stupire il pubblico ad ogni nuova esecuzione, non ci riesce quasi mai anche se resta sempre la curiosità di vedere quale ardita coreografia questa volta si sono inventati; a pensarci bene il macabro sottointeso intorno all’ora fatidica di ogni essere umano è a dir poco inquietante ma la sensazione è solo sfiorata in favore dei pezzetti di carne delle vittime messe in bella vista o di teste e occhi fatti saltare nelle angolazioni più spettacolari possibili.

I nomi dei personaggi ricordano quelli di famosi registi del genere horror, come il compianto O’Bannon ("Il ritorno dei morti viventi"), o addirittura di attrici presenti nei capitoli precedenti, uno dei protagonisti si chiama Larter come la Ali dei primi due episodi, vi sono inoltre altre citazioni/in jokes a riguardo il numero 180 dato al settore dell’autodromo, lo stesso del volo dell’aereo caduto nel primo "Final Destination", ecc. Il finale oltre a essere prevedibile è di una bruttezza sconcertante, questo non ha impedito il successo (imprevisto) e la pianificazione di un quinto capitolo in arrivo per il 2011. Per chi invece vuole testare a breve un altro horror in 3D, con le stesse tecniche di ripresa di "Avatar" (2009), l’appuntamento è per il 17 settembre 2010 con "Resident Evil Afterlife", un altro atteso quarto capitolo denso di azione e zombi da colpire in piena fronte.

Titolo Originale: "The Final Destination"
Paese: U.S.A.
Rating: 5/10