The Ice Harvest – L’umorismo della Crime Story

Aggiornato il Marzo 16, 2007 da Il Guru dei Film

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John Cusak e’ il perfetto protagonista di questa storia di furti, tradimenti, morti ammazzati, donne sexy e amici alcolizzati ambientata durante il Natale. Nel cast anche Billy Bob Thornton.

Si e’ sempre detto che a fare grande il cinema americano sia l’esercito
di formidabili caratteristi, spalle e attori che ‘non si sa perche’ non
sono delle star’. Lo stesso si puo’ dire della sterminata produzione
media dove si trova di tutto e, spesso, nascosti da promozioni
inadeguate, dei gioiellini. Per non parlare dell’epica dei B movie che finirebbe per portarci lontano ma c’entra un sacco.
Ecco Ice Harvest e’ uno di questi film. Esce un po’ in sordina ma e’ una di quelle commedia-crime-story che sembra quei congegni a orologeria della tensione, dell’ironia e dell’intrattenimento cinematografico dei quali Elmore Leonard e’ il maestro assoluto. A vantaggio di Ice Harvest c’e’ il fatto che il protagonista sia John Cusak,
che nei ruoli del trafficone pasticcione che nel tentativo di svoltare
inanella un casino dietro l’altro, oggi non ha rivali, al massimo se la
gioca in finale con Robert Downey jr.
Accanto a lui, un altro specialista, uno dei migliori quando si tratta
di dare vita a personaggi con un rapporto borderline con la legge e la
vita, Billy Bob Thornton, buon cantante rock e, Dio lo benedica, ex marito di Angelina Jolie.
In sintesi la storia e’ questa: Charlie Arglist-John Cusak e’ un avvocato specializzato nel difendere mafiosi a Wichita, Kansas. E’ quasi Natale e Charlie e il suo associato Vic-Billy Bob Thornton hanno rubato 2 milioni di dollari al boss locale, Randy Quaid. Charlie e’ anche sposato all’ex moglie di Pete, il suo migliore amico che, dimmi tu, e’ contento del fatto che i due stiano insieme. Pete e’ alcolizzato, ha un sacco di problemi dei quali si occupa Charlie che e’ anche proprietario di uno strip bar ed e’, giustamente, attratto dalla direttora, Renata, la strepitosa Connie Nielsen (danese)
che gli fa capire che, a certe condizioni, sotto l’albero puo’ trovare
un regalo davvero speciale. Tutto e’ complicatissimo: tanto per dire,
in giro ci sono una foto di Renata in posizione compromettente con un
politico e un killer del boss che cerca Charlie e se lo trova ha una gratifica natalizia. Poi c’è Pete che da ubriaco continua a fare sfracelli.
Diretto da Harold Ramis, Ice Harvest mescola tutti questi eventi con un humour continuo mentre Cusak
e’ l’unico attore al mondo capace di conservare la faccia innocente da
Natale in mezzo a questi casini che comprendono anche la questione non
secondaria se ci si puo’ fidare o meno di Vic. Cusak puo’ essere stanco, sfatto, demolito, ma non perde mai l’aria innocente. Una scelta di casting perfetta per una crime story
che viene continuamente nell’ironia, che spesso si manifesta mostrando
quanta fatica costa compiere l’azione criminosa studiata nel dettaglio.
Per esempio: per far sparire un morto in un bagagliaio e’ necessario
uccidere un uomo, trovare la macchina, chiuderlo nel bagagliaio e fare
sparire la macchina nel fiume.
Oppure: mentre e’ alle prese con un’infernale schedule di furti e omicidi, Charlie continua a occuparsi di Pete,
al quale da’ i piu’ saggi consigli quando lui confessa di essere
ubriaco perche’ non e’ abbastanza uomo da sedere a tavola a Natale con
la famiglia.
E’ questo filo continuo di humour e gentilezza
d’animo che tiene insieme gli strani movimenti di ingordigia, lussuria,
gran bevute, tradimenti e complicatissimi sistemi per morire che fa di Ice Harvest un film tutto da vedere.
Paolo Biamonte